Prevenire l’esodo rurale promuovendo sicurezza alimentare, generazione di impiego e reddito, e comunicazione innovativa

Il Mali attraversa dal 2012 una prolungata crisi sia politico-militare che umanitaria, definita una “emergenza complessa”, per la trasversalità e molteplicità di fattori e interessi in causa. La situazione politico-militare ed umanitaria, si innesta su fattori strutturali quali le  limitazioni bioclimatiche e pedologiche ad un’agricoltura con alti rendimenti, amplificate dagli impatti del cambiamento climatico; la rete viaria e l’infrastruttura fragile; l’applicazione per decenni di politiche di apertura commerciale che hanno disincentivato le produzioni locali; l’assenza quindi di un tessuto industriale; l’assenza di sbocchi al mare che rende dipendente il Paese a rifornimenti provenienti da porti in Senegal o nel Golfo di Guinea, ecc. Tutto questo implica che la stessa sicurezza alimentare nazionale non è assicurata. I territori percorsi dal corridoio migratorio, sommano a questi fattori penalizzanti anche l’effetto ‘calamita’ dell’immaginario migratorio sui giovani locali, svuotando le campagne dalla mano d’opera naturale delle famiglie contadine: le nuove generazioni. La mancanza di braccia per le migrazioni è quindi una delle concause della crisi dell’agricoltura contadina, e al contempo un suo effetto.

Beneficiari del progetto

In totale 4.974 persone (di cui il 50,20% donne) si possono considerare beneficiari diretti del progetto. Tra questi:

a) 1000 imprese familiari (exploitations familiales) e la loro componente più vulnerabile, i giovani, dei tre territori coinvolti. Queste famiglie riceveranno formazione, dotazione di attrezzature, sementi ed altri input , dell’assistenza tecnica in campo
b) circa 50 giovani tra i 18 e 25 anni (uomini e donne) che potranno beneficiare della formazione di avviamento e  appoggiati nell’avvio di microimprese rurali.
c) circa 45 funzionari pubblici dei servizi tecnici ed amministrativi dei cercles coinvolti, le autorità locali, i funzionari   delle Camere di Agricoltura beneficiari delle attività di formazione.
d) 30 tra leader religiosi/comunitari, autorità tradizionali dei villaggi e in generale opinion makers locali, anch’essi coinvolti nelle attività di formazione, che diventeranno in qualche modo dei moltiplicatori di messaggi sia rispetto alla reale natura del processo migratorio che sulle opportunità di generazione di impiego nei territori rurali del Mali. .

Obiettivi

Contribuire all’attenuazione delle cause della migrazione irregolare attraverso azioni di sviluppo locale e resilienza,  promuovendo l’impiego per i giovani nelle filiere agricole e le attività economiche connesse per creare opportunità remunerative in ambito rurale, quali alternative locali all’esodo rurale

Luogo

‘Cercle’ di Sikasso, di Koulikoro e di Bandiagara e Koro, in Mali.

Durata

9 mesi (data di avvio fine novembre 2016)

Partner

Terra Nuova (capofila del consorzio), RE.TE., ISCOS, Coordination Nationale des Organisations Paysannes du Mali (CNOP), Organisation pour le Bien Etre Solidaire (OBES); quali collaboratori: Gruppo Umana Solidarietà (GUS, Italia), Promotion pour le Développement Communautaire (PDCo), Association Mólibemo e Fédération des Associations des Thérapeutes Traditionnels du cercle de Bandiagara (FATTB).

Enti finanziatori

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) italiano.