Progetti nel Mondo
Africa Orientale
Presente in Africa Orientale dal 1983, nel tempo Terra Nuova ha identificato le principali problematiche aperte: investimenti pubblici prevalentemente indirizzati verso risorse strategiche come petrolio e gas; radicalizzazione del conflitto politico/religioso; aumento dei conflitti che alimentano i flussi migratori; cambiamenti climatici con impatto sull’ambiente e sulla sicurezza alimentare e conseguenti conflitti per l’accesso alle risorse naturali; aumento della marginalizzazione socio/economica; crescente movimento delle popolazioni verso i centri urbani.
In particolare, Terra Nuova ha focalizzato la sua attenzione sulle terre aride e semi-aride, che rappresentano il 70% della superficie dell’area e il 30% della popolazione. La zootecnia occupa il 55% della produzione agricola, ma le risorse investite insufficienti e sono riversate tutte su petrolio e gas con ricaduta marginale sull’economia locale.
Le attuali aree di intervento sono: sanità animale in zone pastorali; supporto alla formazione delle risorse umane, alla filiera di produzione e al controllo di qualità con certificazione dei prodotti alimentari; supporto alla trasformazione dei rifiuti combustibili.
Per quanto riguarda gli approcci adottati da Terra Nuova, fondamentale è la conoscenza dei contesti socio-politici ed economici in collaborazione con i beneficiari, e la messa in dialogo dei diversi saperi tradizionali, istituzionali e scientifici per sviluppare meccanismi di applicazione di tali saperi ai nostri progetti, sviluppando cosi metodologie efficaci per la ricerca di soluzioni appropriate ai problemi esistenti.
Africa Occidentale
Dalla fine degli anni Ottanta, Terra Nuova è presente continuativamente in Mali.
In questi 35 anni, un importante lavoro continuativo è stato fatto a supporto dell’agricoltura familiare e delle organizzazioni contadine, che ha portato nel corso del tempo a dare un forte contributo per consolidare la CNOP (Confederation National des Organisations Paysannes du Mali), nonché ad interventi rivolti anche al supporto di associazioni di quartiere e gruppi di interesse economico (GIE) in ambito urbano impegnati nella risoluzione di problemi ambientali; alla facilitazione della comunicazione diffusa attraverso le radio libere e comunitarie; alla salvaguardia, conservazione e uso sostenibile delle risorse naturali del Delta interno del fiume Niger; e al potenziamento della medicina tradizionale e alla sua articolazione con il sistema di salute pubblica.
Riguardo all’ambito rurale, negli ultimi anni si è lavorato in modo particolare nella promozione di mini-latterie (Nioro du Sahel), della gestione contadina di filiere orticole (scalogno nel Pays Dogon), oltre che in appoggio alla CNOP e alle altre organizzazioni contadine dell’Africa Occidentale, che hanno dato vita alla piattaforma regionale ROPPA (Réseau des Organisations Paysannes et des Producteurs de l’Afrique de l’Ouest), con la quale Terra Nuova lavora a stretto contatto non solo sul terreno, ma anche nei processi di advocacy e lobbying a livello internazionale sul fronte della sicurezza e della sovranità alimentare.
A fronte della situazione di crisi politico-militare degli ultimi tre anni, Terra Nuova sta intervenendo per mitigare gli impatti negativi del conflitto (che ha generato migliaia di sfollati e rifugiati) e rilanciare l’economia locale, nella zona di Bandiagara.
America Centrale e Caraibi
La regione Centroamericana comprende storicamente il Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica, ma si può ampliare per caratteristiche storiche ed ecologiche comuni a Panamá, Belize e Sud Est messicano (Mesoamerica). Gli abitanti delle zone costiere del versante atlantico – ed in particolare gli afrodiscendenti - mantengono invece stretti legami con le popolazioni insulari, essendo i propri riferimenti culturali quelli della regione dei Caraibi.
Attualmente la regione centroamericana sta passando da un modello economico tradizionale basato sull’esportazione di prodotti agricoli (banane, caffè), a quello di sfruttamento della mano d’opera a basso costo (maquilas) e delle risorse naturali (biodiversità, legno, industria turistica, ecc.). Anche in questo contesto persistono per una gran parte della popolazione condizioni di povertà e di estrema povertà sia in area urbana che nelle zone rurali. Condizioni che riguardano quasi la totalità della popolazione indigene della regione.
In quest’area Terra Nuova e’ presente dal 1983, principalmente in Nicaragua e Guatemala. In questi vent’anni Terra Nuova ha basato le sue strategie sull’appoggio e l’accompagnamento a soggetti sociali come il movimento delle donne, l’infanzia, i piccoli produttori rurali, i popoli indigeni e gruppi in situazione di rischio, come le persone della diversità sessuale o affetti da HIV e AIDS. Terra Nuova ha lavorato nella promozione di reti di coordinazione e spazi di rafforzamento organizzativo e/o metodologico degli attori sociali e delle organizzazioni locali. Si sono sviluppati interventi rivolti principalmente alla difesa dei diritti e del protagonismo di bambini/e, adolescenti e giovani; alla rivalorizzazione delle culture autoctone (indigene ed etniche) e al diritto all’autodeterminazione dei popoli indigeni e delle minoranze etniche; alla gestione sostenibile del territorio. Attualmente, a partire dall’approccio dei diritti umani come strumento d’analisi delle società, si sta lavorando per l’ampliamento dei diritti per tutti e tutte.
America Meridionale
Terra Nuova è presente in America meridionale fin dagli anni ’70, dove ha realizzato interventi in Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Ecuador e Perù. Attualmente sta realizzando progetti in quest’ultimo Paese, dove è presente ininterrottamente dalla metà degli anni ’70 e dove è operativo un ufficio di coordinamento nella città di Lima.
Le azioni progettuali di Terra Nuova in America meridionale sono state collegate soprattutto a tre assi tematici fondamentali: la gestione sostenibile delle risorse, la promozione dei diritti e l’educazione interculturale bilingue. Nell’ultimo decennio, si è rivolta particolare attenzione alle tematiche relative al diritto al cibo e ad un’adeguata alimentazione, così come alle iniziative di economia sociale e solidale.
Questi ambiti di lavoro, o scelte settoriali, sono definiti a partire dai soggetti sociali con i quali Terra Nuova collabora: popoli indigeni; movimenti di donne; piccoli produttori rurali; infanzia e adolescenza a rischio. Si tratta di categorie sociali con le quali continua ancora oggi e si rafforza l’impegno di Terra Nuova: nel caso specifico del Perù l’appoggio alle popolazioni indigene amazzoniche e alle sue organizzazioni si mantiene come un asse principale d’azione, attorno al quale rafforzare alleanze, soprattutto con organismi ed associazioni in Italia ed in Europa che condividono i nostri valori ed il nostro approccio alla cooperazione. Il secondo gruppo alleato è rappresentato dai piccoli agricoltori (indigeni e non), soprattutto provenienti dall’Amazzonia peruviana. Si collabora e si lavora intensamente con le loro organizzazioni rappresentative a livello regionale, nazionale e continentale (America del Sud), per incidere nelle politiche di sviluppo rurale e dell’agricoltura familiare in Perù.
Italia ed Europa
Le attività svolte in Italia ed Europa mirano alla ricerca, l’analisi e la denuncia delle cause strutturali delle ineguaglianze e degli squilibri generati dai modelli di sviluppo dominanti. Aspetto fondamentale della denuncia per Terra Nuova è l’elaborazione di alternative costruite insieme agli attori sociali, promotori del cambiamento con cui collaboriamo attraverso progetti e percorsi attivati nel Sud e nel Nord del mondo.
Le attività di sensibilizzazione, advocacy o pressione politica, che portiamo avanti mirano alla creazione ed alla diffusione di una cultura della cooperazione e della solidarietà che abbia al centro la difesa dei diritti umani e la ricerca di una giustizia economica e sociale.
Le attività di educazione allo sviluppo sono in parte finanziate dai programmi di Educazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri o dell’Unione Europea, ma portate avanti in collaborazione con l'associazionismo italiano e con le amministrazioni impegnate nella cooperazione decentrata, mettendo in rete la dimensione locale e globale. Tali attività sono rivolte ai decisori politici, alle università, alle scuole, ai sindacati, alle organizzazioni contadine, alle realtà che lavorano con i migranti.