Sviluppo, global warming, accesso alla terra: una delegazione del Parlamento Europeo in Kenya
12 febbraio 2016 - Per approfondire le prospettive economiche, i problemi legati al global warming e l’accesso ai servizi di base, una delegazione del Parlamento Europeo ha recentemente visitato il Kenya, incontrando i rappresentanti di alcune ONG locali e i partner della Coalition of European Lobbies for Eastern African Pastoralism (CELEP) cui anche Terra Nuova fa parte.
Durante l’incontro a Nakaru, organizzato dall’ONG Resource Conflict Institute (Reconcile), Linda McAvan, Presidente della Commissione Sviluppo del Parlamento Europeo, ha spiegato che la necessità di compiere questo viaggio si è imposta per comprendere le reali sfide dei keniani in tema di governabilità, accesso alla terra, pastorizia e cambiamento climatico. Poiché solo un’analisi di terreno “può fornirci un quadro chiaro di ciò che sta accadendo, permettendoci di impostare le nostre politiche in maniera corretta.”
E sono stati propri i bisogni concreti della popolazione il leitmotiv dell’intera discussione. Il Dott. Marcel Ruttu, ad esempio, ricercatore e membro della Celep, ha esposto in maniera molto pragmatica i risultati delle ricerche compiute nel settore della pastorizia soffermandosi, in particolare, sulle multiformi sfide dei Masai tra lotta per la terra, immigrazione, conflitto con la fauna selvatica ecc. "Per molto tempo la comunità ha vissuto su territori comuni ricavandone non pochi problemi. Da quando è stato introdotto il sistema di titolazione, però, abbiamo assistito a un relativo miglioramento delle condizioni di vita, con il divieto della vendita dei terreni e l'introduzione della Water Resource Users Association (WRUAS)”. Tra le nuove sfide da affrontare, oggi, la scarsa pianificazione e i troppi pozzi illegali.
Odendo Lumumba, invece, della Kenya Land Alliance, si è focalizzato sulla questione dell’uso del suolo che, nel Paese, sta rapidamente cambiando così come i diritti legati alla pastorizia. La terra continua ad essere maltrattata e la parte più complicata in questo quadro sono le tante interefernze politiche. Gli effetti dei cambiamenti climatici, poi, stnnoa generando forti pressioni e competizioni tra i proprietari terrieri anche per l’accesso ai corridoi per gli animali. Auspicando, infine, un’attenta valutazione degli investitori Ue che approdano in Kenya.
Fonte | Talk Africa