Stop al controllo delle multinazionali sul cibo: "l’UE ponga fine al sostegno alla Nuova Alleanza per la sicurezza alimentare e la nutrizione"
Comunicato Stampa
Azione di protesta al Parlamento Europeo - 14 marzo 2016 13h30-14h
- La Nuova Alleanza, controverso programma di partenariato pubblico privato venduto come “aiuto allo sviluppo”, sarà discusso alla Commissione Sviluppo del Parlamento Europeo (DEvCo) lunedi 14 marzo 2016 alle 15:00.
- L’ex relatore delle NU per il diritto al cibo e la società civile chiedono all’Europa di ritirarsi da questa iniziativa
- A Bruxelles, la società civile mette in scena lo scontro tra grandi multinazionali e piccoli agricoltori fuori dal Parlamento Europeo. Un’azione simbolica per denunciare lo scontro tra i giganti dell’agro-business e i piccoli produttori.
Bruxelles, Belgio, Lunedì 14 marzo: Oggi, mentre la Commissione Sviluppo del Parlamento Europeo discuterà sul programma di sviluppo “la Nuova Alleanza (NA) per la sicurezza alimentare e la nutrizione”, militanti da ogni parte d’Europa metteranno in scena il braccio di ferro tra le grandi multinazionali e i produttori di piccola scala.
Lanciata nel 2012, la Nuova Alleanza ha l’obiettivo dichiarato di far uscire 50 milioni di persone dalla povertà in 10 paesi africani con i contributi finanziari dei paesi del G8, dell'Unione Europea e del settore privato. L’idea che sottende l’iniziativa, ampiamente criticata dalle organizzazioni della società civile europea ed africana, è attirare investimenti privati per aumentare la produzione, migliorando la sicurezza alimentare e riducendo la povertà. Ma privatizzare terre, sementi e input agricoli significa renderle facile veicolo di accaparramento da parte delle grandi imprese, a totale svantaggio dei piccoli agricoltori che sono, oggi, i maggiori investitori del settore e producono il 70% del cibo in Africa.
L'ex relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, il professore Olivier de Schutter, ha pubblicato, nel dicembre 2015, per conto dell’UE, una relazione di valutazione sull’operato della NA, secondo la quale: la Nuova Alleanza “è gravemente carente in molti settori.'’ Ad esempio, “tace sulla necessità di favorire il passaggio a un’agricoltura sostenibile e a basso utilizzo di input esterni.” Non solo, nel rapporto si sottolineano anche i rischi legati al land grabbing e alla privatizzazione dei semi. Nelle conclusioni della relazione si chiede all'UE e i suoi Stati membri di sostenere questa iniziativa solo a patto di una serie di miglioramenti.
Della stessa opinione i produttori agricoli dell’Africa Occidentale impegnati in questi giorni nella conduzione di una Carovana per la terra, l’acqua e i semiche, mobilitando 15 paesi dell’area, riaffermano il loro diritto alla terra, chiedono di fermare il “land grabbing” e siglano una dichiarazione per la tutela e la libera condivisone dei semi contadini.
Gli attivisti che partecipano alla protesta di oggi chiedono che l'UE si ritiri dalla Nuova Alleanza smettendo di agire nell'interesse delle grandi imprese agroindustriali, contro i piccoli agricoltori.
Paola De Meo, di Terra Nuova dichiara: “L’UE ha investito oltre un miliardo di euro nella Nuova Alleanza, senza contare i contributi dei singoli stati membri per la stessa iniziativa. Questi soldi sono destinati ad aprire le porte di un continente in forte crescita demografica alle grandi imprese dell’agroalimentare, le quali sono animate dall’interesse per un loro ritorno economico, non certo dall’obiettivo di favorire lo sviluppo rurale dei territori. Questo è un obiettivo che solo le politiche pubbliche possono e devono assumere.”
Note:
Oltre 100 tra organizzazioni contadine e della società civile Africana e mondiale hanno chiesto ai governi di porre fino al sostegno alla Nuova Alleanza:http://www.actionaid.org/2015/06/call-civil-society-organizations-their-governments-new-alliance-food-security-and-nutrition-
Istanze di controversia sulla New Alliance:
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In Ghana, una proposta di legge - soprannominata la 'legge Monsanto ' è parte dell'impegno del governo ghanese per la Nuova Alleanza, rischia di trasferire il controllo sui semi nelle mani delle grandi multinazionali del settore togliendolo ai piccoli produttori. Proprio quando, tra l’altro, fa il giro del mondo la notizia che il Burkina Faso entro il 2018 potrebbe dismettere completamente i semi del cotone BT della Monsanto che hanno disilluso completamente le aspettative a tutto vantaggio di quelli tradizionali.
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Gli agricoltori del Taraba, uno Stato della Nigeria, sono stati allontanati dalle loro terre per far posto alla piantagione di riso della società statunitense Dominion Farms , un progetto sostenuto dal governo e dalla Nuova Alleanza.
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In Tanzania, un territorio agricolo delle dimensioni di Washington D.C. sarà usato per la produzione di biocarburanti. Circa 1300 persone rischiano di perdere tutto.