Somalia: gravissima la crisi per la siccità, migliaia in fuga
15 febbraio 2017 - Gran parte del territorio somalo è formato dalle terre aride e semi-aride. Chi vive in questi posti, è spesso abituato a lunghi periodi senza piogge, ed ha sviluppato un'innata resilienza per sopravvivere. Ma ormai in Somalia, e in tutto il Corno d'Africa, l'acqua manca da mesi, e la situazione è insostenibile. Era dagli anni Cinquanta che non si registrava una siccità così drammatica, che punta dritta alla carestia.
Come denunciano le Nazioni Unite e un recente comunicato di Save The Children, sono decine di migliaia le persone che stanno lasciando la propria terra in cerca di cibo, acqua e pascoli accessibili. L'aumento dei prezzi di acqua e cibo non permette loro di sostenersi, e li costringe alla fuga.
"Le autorità governative locali e gli operatori di Save the Children segnalano l’arrivo di centinaia di camion ogni giorno nelle ultime sei settimane nella regione costiera del Puntland, carichi di famiglie e bestiame provenienti fin dal Somaliland, spinte semplicemente dalla notizia di leggeri piovaschi nella regione prima di Natale. Più a sud, nella Somalia centro-meridionale, le Nazioni Unite riportano un flusso in spostamento nella direzione opposta, con più di 100 rifugiati somali al giorno, dall’inizio di gennaio, che attraversano il confine con l’Etiopia per raggiungere il campo di Dollo Ado, una media mai registrato negli ultimi 4 anni." si legge dal comunicato dell'ONG internazionale, che opera, tra i vari paesi, anche in Somalia.
Da molti anni Terra Nuova lavora nel territorio somalo, ed a Sheikh, nella zona alta della regione del Sahil, in Somaliland, gestisce ISTVS, l'istituto che offre formazione universitaria ai giovani in ambito agrario e veterinario. In particolare, nel 2013, è stato avviato il cordo di laurea in "Dryland Economics and Agro-ecosystem Management" (DEAM), accreditato presso l'Università di Nairobi, e che quest'anno vedrà il suo primo gruppo di laureati. Gli studenti del DEAM seguono corsi specialistici proprio sulla gestione delle terre aride, per quanto riguarda l'agricoltura, l'ambiente e le risorse naturali a disposizione. Si studia l'economia alimentare, del consumo e della produzione e la gestione delle aziende agricole, soprattutto quelle familiari, di piccola scala. I laureati saranno in grado di fare ricerca applicata, informare le popolazioni locali, lavorare con i Ministeri ed informare i policy makers.
"Lo scorso luglio, gli studenti hanno fatto un tirocinio sul campo, e la popolazione locale ha apprezzato tantissimo il loro know-how pratico, e il loro approccio professionale centrato sulla risoluzione dei problemi" racconta Lucy Wood, referente per l'Africa Orientale di Terra Nuova.
Ed è soprattutto durante le crisi alimentari, ambientali, economiche, che affamano e colpiscono queste terre, che appare più che mai fondamentale formare le nuove generazioni affinchè siano in grado di affrontare al meglio questi periodi di estrema difficoltà, e sostenere le popolazioni locali in modo pratico, efficace e professionale.
Sostenere ISTVS vuol dire anche sostenere la resilienza delle popolazioni colpite dalla siccità.
Foto|@UNDP Somalia, Jalam, Garowe, Somalia - A Somali woman drawing water from one of the many man-made ponds dug through a UNDP-supported initiative to bring water to drought-affected communities.