Sierra Leone, Socfin: Liberi sei attivisti grazie alla solidarietà dei cittadini.
17 giugno 2016 - Il 16 giugno 2016, un gruppo di organizzazioni della Società civile delle Sierra Leone, ha organizzato una conferenza stampa a Freetown, per celebrare la liberazione dei 6 attivisti del MALOA (Malen Land Owners and Users Association), che difendono i diritti delle comunità di Malen dall’accaparramento delle loro terre da parte dell’impresa Socfin Agricultural Company Ltd., una filiale del gruppo belga-lussemburghese Socfin.
Una petizione, sottoposta al Presidente della Sierra Leone a supporto della lotta dei MALOA, chiede la fine delle criminalizzazioni.
Sempre nella giornata di ieri, alcuni membri della Convergenza globale delle lotte per la terra, l’acqua e i semi dell’Africa Occidentale e alcune organizzazioni della Società civile internazionale hanno inviato una lettera al Presidente della Sierra Leone chiedendo lo stop degli abusi e delle violazioni al diritto all’alimentazione e alla nutrizione e una soluzione pacifica ai conflitti fondiari nella regione del Malen.
Dal 2011, Socfin Agricultural Company ha acquisito oltre 18.000 ettari in quest’area, ubicata nella parte meridionale della Sierra Leone, per produre olio di palma. Fin dall’inzio, le comunità implicate hanno denunciato la mancanza di trasparenza e di partecipazione durante tutto l’iter della firma di questi accordi nonché i loro impatti sui loro diritti e condizioni di vita. Molti membri delle comunità si sono riuniti nell’organizzazione MALOA proprio per difendere e rivendicare questi diritti. Ma devono affrontare una forte repressione e persecuzioni giudiziarie. A seguito di numerosi incidenti, decine dei membri del Maloa sono stati arrestati. A febbraio 2016, dopo un processo di oltre due anni, 6 leader del MALOA sono stati condannati a 5 o 6 mesi di prigione o, in alternativa, al pagamento di oltre 35.000$ per crimini di « cospirazione », « incitazione » e « distruzione di 40 piante di palma ». Crimini per i quali si sono dichiarati innocenti.
Di fronte a questa condanna ingiusta, le comunità locali e la società civile internazionale si sono mobilitate organizzando una raccolta fondi a sostegno degli attivisti.
Grazie a questo atto di solidarietà, i 6 leader sono stati tutti liberati tra i mesi di febbraio e maggio 2016. “Siamo felici di aver contribuito a questa liberazione che permetterà di lenire, in parte, la rabbia delle comunià del Malen”, ha dichiarato Joseph Rahall, direttore esecutivo di Green Scenery, un’organizzazione ambientalista e di difesa dei diritti umani in Sierra Leone.
“Continueremo a difendere i diritti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle nel Malen e a cercare una soluzione pacifica al conflitto”, ha dichiarato, infine, Shiaka Sama, uno dei 6 membri esecutivi arrestati nonché portavoce del MALOA.
Durante la conferenza stampa è stata presentata e consegnata alle autorità anche la petizione per la protezione degli attivisti del MALOA. 120.000 firme sono state raccolte su scala internazionale. Contemporaneamente, circa quaranta tra ONG e organizzazioni della società civile hanno inviato una lettera al Presidente della Sierra Leone, chiedendogli tutte le misure necessarie per assicurare il rispetto e la protezioene dei diritti delle comunità del Malen.
I membri firmatari fanno appello ai partner stranieri della Sierra Leone perché intervengano coesi per addivenire a una risoluzione pacifica del conflitto in virtù dei loro obblighi extraterritoriali in materia di diritti umani, in particolare nell’ambito del quadro dell’implementazione delle Direttive sulla gestione fondiaria e del partenariato concluso tra Sierra Leone, FAO e Germania.
Maggiori dettagli e informazioni sulla situazione (in inglese) qui.
Altre notizie sulla criminalizzazione e la persecuzione giudiziaria dei membri del MALOA (in inglese) qui.