San Martino per una legge nazionale sull’agricoltura contadina

La Campagna popolare per una legge sull’agricoltura contadina ha riunito agricoltori dal Piemonte e da altre regioni italiane per chiedere alla politica di essere riconosciuti e tutelati. Al centro del dibattito, semplificazione delle norme, trasformazione dei prodotti e accesso alla terra.

15 novembre 2018 - Sabato 10 novembre a Costa Vescovato (AL), nell’ambito dei festeggiamenti per San Martino si è svolto il convegno dal titolo: “Contadine e Contadini! Per una legge quadro sulle agricolture contadine in Italia”. L’appuntamento, organizzato dalla Campagna popolare per l’agricoltura contadina ha ospitato sul palco i deputati della Commissione agricoltura della Camera Marzio Liuni (Lega) e Sara Cunial (Movimento Cinque Stelle); amministratori locali: Giorgio Ferrero Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Walter Ottria Consigliere regionale piemontese e rappresentanti locali delle organizzazioni di categoria. Dal palco Fabrizio Garbarino, presidente dell’Associazione Rurale Italiana ha lanciato un appello all’Italia perché sostenga il processo di riconoscimento dei diritti contadini, in corso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
I rappresentanti della Campagna popolare hanno messo al centro la necessità di riconoscere le peculiarità del modello agricolo contadino fatto di: forme di conduzione di comunità o familiari, di pratiche agronomiche conservative e sostenibili, di radicamento territoriale, di produzioni per l’autoconsumo e per la vendita diretta al consumatore, di riproduzione di sementi locali e autoctone e di trasformazione diretta dei propri prodotti. Riconoscere l’agricoltura contadina significa anche favorire l’accesso ai giovani, evitare lo spopolamento delle aree montane e il degrado del  territorio.
I rappresentanti della Campagna popolare hanno affrontato i temi riguardanti le normative di semplificazione per l’accesso alla terra, alle sementi e ai mercati e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti contadini.
I rappresentanti del governo hanno confermato la mancanza di una legge che riconosca il ruolo del  contadino, non solo del prodotto agricolo. L’onorevole Sara Cunial ha definito i contadini “un bene comune” e la legge uno strumento necessario per il loro riconoscimento. Alla richiesta incalzante dei contadini sul quando, i membri della Commissione agricoltura non si sono esposti ma hanno annunciato che alcuni provvedimenti potrebbero già rientrare nella legge di bilancio in discussione. Tempistiche più definite sono arrivate dalla Regione Piemonte che entro fine anno discuterà in Consiglio la Legge quadro regionale sull’agricoltura, nella quale sono inserite norme di semplificazione sulle piccole produzioni contadine e si affronta il tema dei terreni in abbandono e la multifunzionalità degli agricoltori.
Manifestazioni di interesse ai temi della Campagna contadina sono arrivate anche dai rappresentanti locali delle organizzazioni di categoria CIA e Coldiretti. Il lavoro del contadino è sempre più difficile: non può decidere il prezzo dei prodotti e il suo lavoro è soggetto ai cambiamenti climatici.
Trasformazione dei prodotti e accesso alla terra sono stati i due temi approfonditi durante l’incontro. Si tratta di due pilastri dell’attività contadina. Riccardo Favero, funzionario della Regione Liguria ha sottolineato la necessità di legislazioni flessibili quando si parla di trasformazione di modiche quantità. Altrettanto importante il tema sollevato dal professor Andrea Cavallero che ha sottolineato la necessità di elaborare norme per il recupero dei terreni incolti e per la loro redistribuzione a tutti coloro che desiderano avviare un’attività agricola.
La giornata di mobilitazione e discussione si è conclusa alla cooperativa Valli Unite, al ritmo delle
canzoni popolari e con in bocca sapori contadini.

 

(Marta Gatti per la Campagna Popolare per una Legge sull'Agricoltura Contadina)