Ripensare la sicurezza alimentare: quando il globale incontra il locale
24 aprile 2017 - Si è conclusa il 15 aprile la tappa romana del Rethinking Food Security: agricolture, people and politics (RFS), corso inserito all’interno del International Honors Program (IHP)- Spring 2017, dopo cinque intensi giorni di lezioni, visite e confronti.
Terra Nuova, che ha curato l'organizzazione delle giornate in Italia insieme alla torinese Conservatoria delle Cucine Mediterranee, ha puntato alla commistione tra i due livelli che sul territorio romano sono presenti in maniera emblematica: il locale, con le istanze dei contadini, degli agricoltori e dei ricercatori ed attivisti in materia di biodiversità, ed il globale, con l'imponente presenza di un’organizzazione internazionale come la FAO, al cui interno si intrecciano quelle azioni volte all’applicazione dei trattati in materia alimentare.
Nella prima giornata, Terra Nuova ha voluto sviscerare il tema della biodiversità e della ricerca che su questo versante la Bioversity International, sita a Maccarese, piccolo borgo della provincia di Roma, sta portando avanti in relazione alla Bioversity International’s Strategy 2014-2024. Gli interventi di Richard China e Isabel Lopez Noriega hanno evidenziato l’importanza della conservazione delle risorse naturali e della biodiversità agricola che alimenta la popolazione mondiale e sostiene il pianeta.
La seconda e la terza giornata sono invece trascorse all’interno della FAO, dove ad attendere gli studenti provenienti da diversi Stati degli USA, c’era una fitta agenda di appuntamenti con specialisti e professionisti interni dello staff.
Nella giornata del 12 Aprile, la classe ha incontrato diversi membri dell’agenzia internazionale come Anne Kepler, specialista della sicurezza alimentare e della nutrizione, Jean Balié, direttore della divisione ESA - Agricultural Development Economics all’interno della FAO, Anna Rappazzo, il cui intervento ha evidenziato luci ed ombre dei SDGs (Sustainable Development Goals, inseriti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite) e Teresa Maisano, responsabile della comunicazione del CSM (Civil Society Mechanism) per le relazioni con il comitato delle Nazioni Unite CFS (Committee on Word Food Security), i quali hanno permesso agli studenti di confrontarsi e interagire sui temi della sicurezza alimentare, delle sfide per la sua protezione ed attuazione a livello globale.
Sulla stessa scia è continuata la giornata del 13 aprile in cui il programma che Terra Nuova ha realizzato prevedeva l’incontro con Philippe Remy, specialista dell’agronomia tropicale e membro dell’IFAD - International Fund for Agricultural Development, il quale si è concentrato sulle cosiddette 4Ps : Public- Private- Producers- Partnership, inserita all’interno della strategia del Fondo per mettere in contatto piccoli produttori (smallholders) al settore privato per assicurare ai primi l’accesso ai mercati e quindi alle importazioni ed esportazioni su scala più ampia. A precedere il pranzo sulla meravigliosa terrazza panoramica della FAO, l’intervento di Sergio Cabras, contadino, promotore della Campagna per la Legge sull’Agricoltura Contadina, il quale inizia la discesa dai temi globali a quelli più propriamente locali dell’agricoltura familiare, e di come le istanze dal basso provenienti anche nei paesi cosiddetti “sviluppati”, si incontrano e si scontrano con il peso che l’agricoltura industriale ha sull’economia globale e sulle leggi internazionali. Proseguono gli appuntamenti con un momento di scambio e condivisione con gli studenti della American University of Rome, impiegati in stage e tirocini presso la FAO, nell’ambito del Master Program in Food Security, confrontando esperienze e idee per quanto riguarda la sicurezza alimentare nei mercati territoriali e la promozione dei piccoli produttori.
Concludono la giornata gli interventi di Gregorio Juan Velasco Gil, sulle funzioni le dinamiche e le sfide rivolte alla conoscenza pastorale, e di Nora McKeon (Terra Nuova), la quale ha aperto e chiuso questa prima parte della tappa a Roma della RFS_17.
Nell’ultima giornata di attività il gruppo ha avuto modo di conoscere direttamente le istanze sociali in tema agricolo presenti sul territorio romano e concretizzatisi nella Cooperativa Sociale Integrata Agricoltura Nuova, nelle terre delle Tre Decime, nella periferia sud di Roma. Interessante realtà dove battaglie contadine di occupazione degli anni Settanta e lavoro agricolo inclusivo, si coniugano squisitamente con l’attenzione alla biodiversità, al biologico ed al rispetto della natura in circa trecento ettari di terreno, occupati da giovani disoccupati, braccianti e contadini per evitare azioni antropiche di devastazione territoriale e creare occupazione in agricoltura, e poi riconosciuti legittimamente negli anni Novanta.
Si concludono così questi intensi ed entusiasmanti giorni, parte di un percorso più ampio che dagli Stati Uniti, passando per la Tanzania e l’India, approda in Italia, a Roma prima ed a Torino poi, in cui giovani studenti di diverse università statunitensi, si confrontano con la varietà di questioni in tema alimentare che interessano i differenti contesti locali, e che convergono in istanze più ampie, globalmente condivise.
(un articolo di Giorgia Rei)
Foto | Giorgia Rei e Lucy Wood. Ulteriori fotografie possono essere visualizzate sul nostro canale Flickr.