Rifugiati, campo di Dadaab: le inquietudini del presidente somalo

26 maggio 2016 - Da tempo il Kenya propone la chiusura di Dadaab, il più grande campo profughi del mondo ma, stavolta, le sue intenzioni sembrano farsi più concrete. Alcuni mesi fa, infatti, il governo del Paese aveva promesso la dismissione del campo a seguito di un attacco mortale del gruppo Al-shabab in un’università non troppo distante. 

Il campo, però, ospita oltre 300.000 somali e, come ha più volte sottolineato l’UNHCR, una sua chiusura repentina non consentirebbe ai rifugiati di trovare un riparo concreto. Secondo le stime, infatti, al momento solo 60.000 persone potrebbero essere ricollocate in maniera sicura. E il resto? Dovrebbe forse tornare in Somalia, dove, però, gli Shaababa hanno intesificato gli attacchi.

La situazione, al momento, è quindi di difficile soluzione ed estremamente preoccupante tanto che, ieri, il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamed, ha rilasciato una dichiarazione ricordando che il rimpatrio forzato, oltreché ingiusto, non è nell’interesse di alcun paese. "E' importante, ha aggiunto - che il Kenya e la Somalia trovino una strada condivisa circa le misure più idonee a spostare queste persone in modo ordinato e soprattutto "degno", in accordo con le leggi internazionali". Infine, ha concluso, "mi auguro che le relazioni con il Kenya non siano toccate da questa vicenda".

Fonte | BBC Afrique, UNHCR 

Foto | Flickr@ Pete Lewis/Department for International Development