Presentati a Modena i Quaderni Migranti

La nostra ultima pubblicazione - Quaderni Migranti - è stata presentata la settimana scorsa a Modena presso Palazzo Europa, il 28 novembre, e ha visto la partecipazione di più di 50 persone.
Paolo Tomassone, presidente del Centro Ferrari, ha presentato e moderato l’incontro, che è stato aperto dai saluti istituzionali dell’assessora Debora Ferrari del Comune di Modena, e dal presidente della coop. Oltremare, Sem Occhiocupo. Entrambi hanno ribadito, dati alla mano, l’importanza di parlare di questi argomenti e di analizzarli in maniera approfondita, senza ragionare “di pancia” come fanno in molti, ma soffermandosi su numeri ed evidenze.

Piero Confalonieri, di Terra Nuova, ha presentato i Quaderni Migranti, la loro “genesi” e il loro contesto, cioè il progetto "Nuove Narrazioni della Cooperazione", coordinato da Action Aid e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). È stato posto l’accento sull’importanza di una pubblicazione di questo tipo soprattutto per le scuole: è necessario formare i giovani all’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) nelle scuole, come anche in altri servizi pubblici come quelli legati alla salute. «Le nostre società devono strutturarsi per far fronte a questa realtà [quella delle migrazioni, ndr], e invece la stiamo ancora negando e non la stiamo affrontando» ha affermato Confalonieri, parlando di processi migratori “ineluttabili”.

Marco Omizzolo, sociologo Eurispes e autore del libro “Sotto Padrone” (Feltrinelli) uscito proprio il 28, ha raccontato lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura, ed in particolare nel Sud Pontino dove ormai caporalato, braccianti dopati per sopravvivere ai ritmi di lavoro e utilizzo smodato di fitofarmaci vietati da parte degli imprenditori agricoli sono fenomeni all’ordine del giorno. In Italia gli schiavi in agricoltura sono oltre 130mila (di cui l’80% stranieri) e generano un business da 25 miliardi di euro, che vanno nelle tasche delle agromafie.

Nel suo intervento, Roberta Della Sala (Caritas Diocesana di Carpi e coop. Il Mantello) ha portato un punto di vista in cui, oltre allo studio di dati e statistiche, fondamentale è anche la relazione umana e l’ascolto con “gli ultimi degli ultimi”, in questo caso i migranti. Anzi, ha ribadito, nell’ultimo Dossier Statistico del 2019 si afferma che “non si parla solo di migranti”, poiché parlando di loro, si parla anche di noi stessi, delle nostre paure, e che prendersi cura degli altri ci porta automaticamente a prenderci cura di noi stessi. Lo testimonia il progetto dei Corridoi Umanitari che, come nel caso di Nonantola (MO) raccontato anche nel terzo dei Quaderni Migranti, non puntano solo a far arrivare qui i rifugiati in maniera sicura, ma anche a costruire nei territori delle comunità accoglienti.
Il centro del discorso di Giulia Fioravanti (Differenza Donna, partner del progetto Nuove Narrazioni) sono state le donne, e il fatto che quelle che decidono o vengono spinte ad emigrare fuggono spesso da situazioni difficili e specifiche, come matrimoni forzati, mutilazioni genitali, violenze. Il 92% delle donne migranti ha subìto violenza nel Paese di origine, duranti il viaggio o all’arrivo in Italia. E il loro essere donne moltiplica le discriminazioni a cui sono sottoposte, rispetto agli uomini.
L’incontro è stato concluso da Alessandro Dessì, esperto di sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici, che ha sottolineato come le migrazioni siano da sempre legate ai cambiamenti climatici e che negli ultimi anni sono decisamente aumentate. Infatti, migrazioni e biodiversità sono i due fenomeni connaturati al cambiamento climatico, ed in particolare le migrazioni stagionali portano le persone a muoversi dalle campagne verso le città andando ad ingrossare gli slum e le frontiere.

Gli organizzatori hanno infine ricordato che i Quaderni Migranti sono un prodotto che non finisce con la sua pubblicazione o con una presentazione: le copie presenti nelle biblioteche e consegnate ai partecipanti ed altri stakeholders hanno lo scopo di far andare avanti il progetto e di portarlo in più città e territori possibile, attraverso presentazioni, incontri, interviste e laboratori nelle scuole.