Perù: ecco l'agenda delle donne indigene dell'Amazzonia
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Le leader amazzoniche dell'Associazione Interetnica della Selva Peruviana, pochi giorni fa, hanno presentato un documento importante, che vuole incidere nelle politiche pubbliche in favore delle donne e delle comunità.
20 dicembre 2017 - Dopo un'intensa giornata di lavoro, i primi di dicembre, le leader di diverse regioni amazzoniche hanno presentato l'Agenda della Donna Indigena Amazzonica, un documento che riconosce le proposte e le richieste rispetto a sei assi prioritarie per le donne e le loro comunità.
Il documento è stato presentato a Tarapoto (San Martin, Perù), lo scorso 7 dicembre, ed è il risultato del lavoro congiunto di quasi 40 leader che fanno capo alle nuove organizzazioni regionali di AIDESEP (Associazione Interetnica della Selva Peruviana), con il sostegno di tecnici e specialisti sui temi proposti, ovvero: terra e territorio, sovranità e sicurezza alimentare, agricoltura e biodiversità, economia indigena, partecipazione politica e cambiamento climatico. Al tempo stesso, queste assi di lavoro puntano ad incidere nelle politiche pubbliche a livello locale, regionale e nazionale, come anche a generare un impatto nelle organizzazioni indigene negli stessi livelli, incluso quello internazionale.
Lo scopo è quello di ottenere cambiamenti che favoriscano l'uguaglianza di genere, la lotta contro il cambiamento climatico e il governo territoriale.
Una delle richieste di questa agenda è, ad esempio, incorporare negli statuti delle organizzazioni indigene meccanismi di partecipazione effettiva che diano voce e voto alle donne indigene. Tale richiesta è indirizzata non solo a livello comunale, locale, regionale e nazionale, ma anche a livello internazionale, attraverso il Coordinamento delle Organzzazioni Indigene del Bacino Amazzonico (COICA).
Allo stesso modo, dato che il cambiamento climatico incrementa la vulnerabilità delle comunità, una delle richieste è quella di scegliere l'implementazione della normativa nazionale che riconosce la gestione forestale e agroforestale nelle comunità native, rispettando i loro saperi ancestrali.
Ugualmente, si pretende dallo Stato e dalle banche che i popoli indigeni amministrino e implementino i fondi legati al clima in maniera diretta attraverso le loro organizzazioni indigene.