Perù, donne: quando alla violenza di un singolo si somma quella di Stato

Il Perù possiede purtroppo terribili statistiche che raccontano stupri e violenza contro le donne, ragazze ancora adolescenti in gravidanza, vessazioni e violenze contro minori e donne nel contesto familiare. Questa realtà è comune a molti altri paesi latinoamericani, ma il Perù si stava distinguendo per l'affermazione di una maggior volontà di denuncia da parte delle vittime, e molteplici sono state le campagne e le iniziative per combattere questa piaga.

Ma una recente sentenza rischia di annullare i passi in avanti e sta suscitando molte polemiche nel paese andino: un uomo accusato di aggressione e violenza sessuale con schiaccianti prove documentali del fatto (un video ha ripreso l’episodio), è stato condannato a una pena irrisoria (un anno di carcere, che non sconterà per decisione della stessa corte giudicante) con la motivazione che il reato è di ‘lievi lesioni’, e non di lesioni personali aggravate, violenza sessuale e tentato omicidio.

«Questo tipo di sentenze perpetuano l’impunità, favoriscono l’accettazione sociale a questo tipo di comportamenti e generano sentimenti di sfiducia, di vergogna, colpevolezza e paura nelle donne vittime di aggressioni, demotivandole a denunciare le violenze», ha dichiarato Eduardo Vega Luna, responsabile della Defensoría del pueblo, ente di vigilanza statale che ha emesso un duro comunicato, dichiarando che accompagnerà la vittima denunciante nell’appello. «E’ indignante questa sentenza quando è evidente e pubblica la modalità in cui questa giovane donna è stata ferocemente aggredita e violentata, colpendola nella sua integrità fisica e psicologica. Lo Stato nel suo insieme deve dare segnali chiari ed esemplari contro tutte le forme di violenza contro le donne», ha concluso Vega Luna.

Le organizzazioni di donne e il Coordinamento nazionale di difesa dei diritti umani (CNDDHH) hanno reagito altrettanto duramente e indetto una manifestazione nazionale di protesta con lo slogan “Non una di meno” (Ni una menos), per il 13 agosto nella capitale Lima. L’appello del CNDDHH afferma che questi fatti «dimostrano, una volta di più, che viviamo in una società marcatamente maschilista, in un sistema sociale che copre questi terribili avvenimenti e con uno Stato profondamente ingiusto, corrotto ed immorale».