Persone LGBTI: la violenza prevale in America
26 gennaio 2016 - Riportiamo di seguito la traduzione di un articolo apparso sul sito del progetto"Centro America differente: diritti umani per le persone LGBT, diritti umani per tutti", il progetto di Terra Nuova che prevede lo sviluppo di una strategia di azione, in ambito nazionale e regionale, per promuovere e difendere i diritti della comunità LGBTI (esbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali). Nel testo, tradotto dallo spagnolo, si effettua una disamina della recente relazione "La violenza contro lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali in America" della Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani (CIDH) denunciando l’estrema violenza e la sistematica violazione dei diritti umani con cui le persone LGBTI devono spesso fare i conti. Tutto questo avviene nella pressocché totale miopia ed assenza di risposte efficaci da parte dello Stato.
Il documento viene diffuso in un momento in cui il tema è di estrema attualità anche nel nostro Paese. Il 28 gennaio, infatti, sarà al vaglio del Parlamento il disegno di legge Cirinnà che intende disciplinare le unioni civili per le coppie omosessuali estendendo alle stesse la stepchild adoption, ossia l'adozione del bambino figlio biologico di uno dei due, come previsto dall'articolo 44 della legge sulle adozioni. Un occasione in più per riflettere su diritti umani e pregiudizi purtroppo ben radicati anche nel nostro tessuto sociale.
La Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani (CIDH) è preoccupata per le conclusioni della relazione "La violenza contro lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali in America" che denuncia la prevalenza della violenza nella vita, sia privata che pubblica, delle persone LGBTI e l'assenza di risposte efficaci da parte dello Stato.
Il panorama è triste e desta preoccupazione. Immagina. Una persona con diritti e doveri. Senza possibilità di studiare. Costretta a lasciare la propria casa. Senza l'accesso a un lavoro formale. Costretta ad amare in segreto. Senza alcuna protezione legale o il riconoscimento di essere il membro di una famiglia. Senza l'accesso alla giustizia, se non quando è oggetto di accuse.
Tutto questo, poi, non è neppure il “peggio". La relazione CIDH, infatti, afferma che le donne trans nella regione hanno un'aspettativa di vita compresa tra i 30 e i 35 anni prima di suicidarsi o di essere vittime di un "crimine d'odio" che le tortura e spesso le mutila negli ultimi minuti di vita. E’ un abominio. E lo scenario può ripetersi ovunque in America, poiché tutto pare indicare che la società americana, "è intollerante e irrispettosa, e gli Stati non implementano misure efficaci ad indagare e a punire la violenza contro i pregiudizi".
E "comune" lo scherno sull'orientamento, sull’identità o sulle espressioni di genere di alcuni individui fino a perpetrare "crimini di odio" che vanno ben oltre la vittima designata perché "hanno un impatto simbolico - psicologico e sociale - e mandano un messaggio di terrore generalizzato" contro le persone con un orientamento sessuale, identità ed espressione di genere diverse da quella eterosessuale. Il tutto nella pressoché assoluta mancanza di regolamentazione.
È questa la realtà delle persone LGBTI in America, sostiene la relazione della Commissione che sottolinea anche l’urgenza da parte degli Stati "di adottare misure tali da prevenire, indagare, perseguire, punire e risarcire simili violenze", perché fino ad oggi non si può non riscontrare "l’assenza di una risposta efficiente dello Stato". Nessuno può dormire sonni tranquilli quando neppure lo Stato alza la mano per difenderti.
La relazione 'Violenza contro lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali in America' (che può essere richiesta al sito Centroamerica diferente) riferisce che ben "undici Stati membri della OEA e della regione caraibica e anglofona, hanno normative tese a criminalizzare le relazioni sessuali e gli altri atti sessuali privati e consensuali tra adulti mentre uno Stato ha una legislazione che criminalizza l'uso di indumenti tradizionalmente associati ad un altro genere ".
Nonostante Commissione nella sua relazione indichi che non sono molti i procedimenti penali che prendono l’avvio da queste leggi, la loro stessa esistenza manda un messaggio di "giustificazione e perdono sociale dell’abuso", riproducendo l'intolleranza e venendo spesso utilizzate per giustificare arresti arbitrari, abusi da parte della polizia, estorsioni e tortura.
Infine, fatto che una ricerca di informazioni su questo fenomeno in Nicaragua manchi, non significa che siamo liberi oche siamo una società migliore rispetto ad altri paesi americani ma, piuttosto, che non ci sono informazioni documentate poiché mancano i meccanismi necessari per la registrazione. E lo dico con cognizione di causa perché quanto riportato nel testo è la storia di più di un caso in Nicaragua.
Leggi qui la versione in spagnolo
Foto | Flickr-Amnesty-Finland