Olio di palma: Le donne africane contro il land grabbing
27 maggio 2016 - L'olio di palma è nel mirino degli ambientalisti e degli attivisti di tutto il mondo. La sua produzione estensiva minaccia le comunità indigene e rurali su più livelli e colpisce a morte gli ecosistemi e la biodiversità, eppure la sua domanda su scala globale non accenna a diminuire.
Che ci piaccia o no, siamo tutti coinvolti in qualche misura nella produzione di olio di palma: lo troviamo, infatti, in molti prodotti da forno o nei cosmetici; sia esso prodotto in Asia, in America Latina o in Africa. Cionondimeno, questo grasso vegetale è da sempre la base dell'alimentazione in molti Paesi dei continenti Africano e Sud Americano anche se la sua produzione estensiva sta mandando letteralmente in tilt i sistemi alimentari ed economici tradizionali.
Nell’Africa Occidentale, però, le donne rurali si stanno seriamente impegnando per tutelare la produzione di olio di palma tradizionale e arginare così il land grabbing e la diffusione distruttiva delle grandi monocolture. Come? Con la solita, bella risposta: agro ecologia e rispetto degli ecosistemi boschivi, nonché piccole aziende a conduzione familiare lavorare e trasformare il prodotto per i mercati locali.
Un video prodotto da Grain apre una piccola finestra su queste produzioni artigianali mostrando la lotta, a tratti persino gioiosa, di un gruppo di donne contro le grandi industrie di palma da olio e, ne siamo convinti, aprendo una breccia nel sistema di produzione industriale imposto dalle multinazionali.