Lenola: i pastori dei monti Aurunci, custodi della biodiversità
Per celebrare la giornata della biodiversità, Terra Nuova insieme ad APAC, l’alleanza dei pastori aurunci e ciociari, con il supporto dell’Arsial e del comune di Lenola (LT), ha organizzato il 28 maggio un evento dedicato alla pastorizia ed al ruolo che essa svolge nella protezione dell’ambiente, nella preservazione degli ecosistemi, nella produzione di cibo sano, legato al territorio,contribuendo così alla sovranità alimentare.
30 maggio 2017 - Un gruppo eterogeneo di partecipanti, amici dei pastori e sostenitori di questo modello di produzione, composto da guide CAI, rappresentanti di associazioni, funzionari ARSIAL, ricercatori universitari, veterinari e singoli cittadini si sono presentati puntuali alle ore 8.00 al blocco di partenza della passeggiata per i sentieri dei Monti Aurunci. La partenza è avvenuta invece solo alle 10,30. Motivo del ritardo: il parto inatteso di una cavalla, aggravato dallo schivo ritirarsi di un altro gruppo di bestie non avvezze ai ritmi dettatati dai tanti spettatori in attesa. Dopo la partenza di un primo branco di capre, la bianca monticellana e la grigia ciociara, razze autoctone di queste zone, ben abituate a saltellare sui terreni rocciosi ed avversi delle terre di briganti, tra avventori ormai distratti o, al contrario, curiosi e trepidanti, più di 150 cavalli, pony di Esperia, del pastore Franco Mattei hanno sfilato, brucato erbe e mentuccia e nitrito fragorosamente davanti alla platea,marcando finalmente l’avvio della passeggiata sul monte Appiolo.
I pastori di APAC hanno poi rinfrancato i camminatori ed altri partecipanti, più di 100 persone, servendo i pasti a base di prodotti locali (salumi e carne di cavallo e vitella, formaggi caprini, pane e pasta fatti in casa), al Rifugio del Monte Appiolo, loro concesso in uso dal comune di Lenola.
Protagonisti della conservazione di antiche razze di animali domestici (ovicaprini, equini, etc.) e con loro, del fragile equilibrio di un ecosistema a rischio tra stress climatico, urbanizzazione ed abusivismo, i pastori hanno dimostrato di poter offrire al pubblico la loro conoscenza dei luoghi, accompagnandoci in sentieri inaspettati e facendoci riscoprire i sapori e gli odori del territorio. Ma anche creando convivialità intorno a prodotti di eccezionale gusto e proprietà nutrizionale.
Sono ancora tante, purtroppo, le sfide che i pastori devono affrontare per continuare ad esistere e ad operare tra la distrazione delle istituzioni, la concorrenza delle produzioni industriali, omogeneizzate e omologanti, il pregiudizio e le normative sempre più stringenti e disegnate per favorire l’agroindustria. Ma sono loro a custodire, da millenni, il patrimonio naturale ricco di biodiversità dei monti del basso Lazio.
(di Paola De Meo)