La governance globale dopo il 2015: verso un mondo più equo e giusto

5 dicembre 2016 - Il 14 marzo 2016, a New York, è stato organizzato un simposio che ha portato accademici di diverse discipline a confrontarsi con attivisti e professionisti del settore sulle questioni che condizionano la possibilità di stabilire dei meccanismi di governance globale che promuovano la transisione verso un mondo più giusto ed equo. Nel comitato organizzativo, era presente anche Nora McKeon di Terra Nuova, la quale ha pubblicato un interessante report con le principali dichiarazioni ed evidenze (può essere scaricato grauitamente qui).

Seguendo lo schema del simposio, il rapporto è suddiviso in quattro sezioni tematiche: la prima, contestualizza le discussioni in merito alle caratteristiche ed alle sfideattuali della governance globale; la seconda riguarda le relazioni di potere nella governance globale, ponendo l'attenzione sui settori corporativi e finanziari e sulle pratiche portate avanti dalle governance a più attori e sui partenariati pubblico-privato, sui livelli insalubri di influenza da parte delle grandi aziende nel sistema della Nazioni Unite, e sul discorso dominante che naturalizza il "corporate power", il libero commercio e le definizioni di conoscenza, efficienza e sviluppo; la terza sessione evidenzia il potenziale degli approcci territoriali, su più livelli, per rompere gli scenari basati su gerarchie e stato-nazione e costruire forme alternative di democrazia. Questa sessione risulta particolarmente interessante, poichè illustra la rilevanza delle bioregioni e degli ecosistemi come luoghi pieni di significato in cui pensare ed organizzare la vita economica e sociale e gestire i beni comuni. Si invoca, qui, l'imperativo della protezione del quadro legislativo dei diritti umani dalle numerose sfide che ogni giorno deve fronteggiare. Si esplorano, infine, modi alternativi per generare e condividere le conoscenze e per sfidare la politica strettamente definita 'evidence-based' (cioè basata sulle evidenze) mettendo insieme evidenze legittime e qualitative radicate nella realtà vissuta.
La sezione conclusiva solleva la questione di sapere se e in quali condizioni il multilateralismo intergovernativo può essere visto come un luogo di trasformazione, e suggerisce alcune vie di ricerca futura.

 

Immagine: Flickr