"Investire per lo sviluppo?" - Il nuovo spotlight di Concord
16 settembre 2015 - Gli Investimenti Diretti Esteri verso i paesi in via di sviluppo hanno ormai di gran lunga superato gli Aiuti allo Sviluppo ufficiali, attraendo flussi di capitali privati che vengono sempre più percepiti come nuovi vettori per lo sviluppo di quei paesi.
Il nuovo spotlight di CONCORD, in collaborazione con la campagna "Hands on the land for food sovereignty", rivela che il dominio dell'approccio guidato dal settore corporativo privato, sia per quanto riguarda gli investimenti dell'UE, sia nel quadro della cooperazione allo sviluppo, ha un impatto decisamente negativo sulla sicurezza alimentare e sui mezzi di sostentamento dei produttori di cibo di piccola scala nei paesi in via di sviluppo, soprattutto per le donne.
"Investing for Developmente?" mette in luce che:
- gli accordi e in generale tutto il quadro degli investimenti portati avanti e conclusi dall'Unione Europea devono essere coerenti con gli obblighi internazionali sui diritti umani dell'UE stessa e degli stati membri, al fine di assicurare che tali accordi non minino direttamente nè indirettamente i diritti umani in altri paesi. Oggi, invece, il regime di investimenti europeo facilita e protegge l'accaparramento di risorse e mercati da parte delle multinazionali nel Sud del mondo, con impatti negativi sul diritto umano ad un cibo adeguato dei produttori alimentari di piccola scala.
- le politiche e le pratiche europee che impattano sulla sicurezza alimentare dei PVS devono essere coerenti con il "2010 EU Policy Framework to Assist Developing Countries in Addressing Food Security Challenges", che costituisce il riferimento principale su come affrontare le questioni relative al cibo e alla nutrizione secondo la visione e i valori dell'Unione Europea. Tuttavia, delle comunicazioni recenti hanno introdotto delle contraddizioni interne alla strategia di cooperazione europea, rischiando di minare il supporto ai produttori di piccola scala ed esportando un modello agroindustriale i cui impatti negativi vengono attualmente criticati, anche nell'Europa stessa.
- l'UE dovrebbe riabilitare e rafforzare il ruole delle politiche pubbliche e degli investimenti pubblici nello sviluppo, attivando quadri regolatori di un certo spessore all'interno dei quali i diversi attori del settore privato dovrebbero operare, anche dove sono previsti accordi pubblico-privato. Queste politiche e questi quadri dovrebbero proteggere i diritti e la sicurezza alimentare delle popolazioni più vulnerabili e dare priorità agli investimenti nei produttori di piccola scala e nelle piccole e media imprese nazionali, dato che sono loro ad offrire il più grande potenziale per uno sviluppo equo.
E' possibile scaricare lo spotlight qui.