In America Centrale il Covid_19 colpisce soprattutto i più vulnerabili
L'attuale pandemia globale ha evidenziato le carenze degli Stati centroamericani per la protezione integrale dei diritti umani, così come della salute pubblica. Al 18 novembre del 2020, il centroamerica registra un totale di 535.382 casi di contagio da Covid_19 confermati e 12.532 persone decedute.
I paesi della regione con uno “sviluppo umano medio” sono stati più colpiti di quelli che contano su uno “sviluppo alto”. Le alte disuguaglianze sociali che esistono in centro-America sono state rese più evidenti dalla pandemia. Le decisioni prese e le linee d'azioni seguite dai governi della regione non hanno incluso misure specifiche per i gruppi vulnerabili, come migranti, richiedenti asilo, rifugiati, donne, bambine/i, persone anziane, persone con disabilità, popolazioni indigene, difensori e difensore di diritti umani, persone con malattie croniche o con deficienze dei propri sistemi immunologici e popolazioni LGBITQ+.
La regione affronta sfide importanti, in particolare in relazione alla tutela di queste fasce di popolazione, e soprattutto nei confronti delle persone LGBTIQ+. Si dovrebbero implementare, tra le altre cose, normative specifiche e chiare per la tutela della salute, dell'impiego, di una casa adeguata, dell'educazione, dei crediti e del matrimonio ugualitario. Le persone LGBTI sono oggetto di discriminazioni e violenze, e non ricevono una protezione effettiva da parte dei rispettivi Stati. Attualmente, continuano ad essere vittime di violenza omofobica e transfobica da parte delle forze dell’ordine, crimine organizzato e altri attori della società.
In El Salvador, le donne trans (che hanno una aspettativa di vita di 35 anni) sono tra i gruppi chiave per le problematiche relazionate con la violenza basata sul genere e con la diffusione dell'HIV. Non avendo accesso all’educazione formale e ad un mercato del lavoro libero dalle discriminazioni, molte di loro finiscono per lavorare del sesso nelle strade della Capitale. A causa del Covid_19, molte di loro sono state costrette a richiedere aiuti umanitari per potersi sfamare almeno per il minimo indispensabile.
In questo Paese la popolazione LGBTI continua a presentare sfide importanti in materia di salute, discriminazione, violenza, sfollamento forzato, disuguaglianze nell'educazione e nel lavoro. Nel 2015, l’Assemblea Legislativa ha riformato il Codice penale includendo nell’omicidio aggravato il pregiudizio di crimini commessi per odio all’identità, orientazione ed espressione di genere. Ciononostante, dalla riforma in poi nessun caso ha visto una condanna, rimanendo perciò sostanzialmente nell’impunità questo tipo di delitto. Esempi emblematici sono i casi di Francela Mendez, attiva difensora dei diritti della comunità trans in El Salvador, e di Tania Vasquez, donna trans e attivista. Al momento non si sa con precisione se le autorità competenti continuano ad investigare su questi crimini di odio. Dal 2015 al giugno 2019, si sono registrati circa 692 casi di violenza contro le popolazioni LGBTIQ+.
In Guatemala la violenza e le discriminazioni verso queste popolazioni continuano a crescere. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio delle morti violente per orientamento sessuale e identità di genere, sono morte violentemente 5 persone durante la quarantena, 8 da gennaio a giugno 2020.
In Nicaragua la polizia continua ad essere la principale violatrice dei diritti umani delle popolazioni LGBTI. Le aggressioni per mano degli agenti di polizia si registrano nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle abitazioni, attraverso arresti arbitrari e illegali. Emblematico il caso di Celia Cruz, prigioniera politica originaria di Ometepe, donna trans che si trova reclusa in un carcere per uomini, dove i custodi del carcere incentivano l’ostilità di altri nei suoi confronti. Celia è una riconosciuta oppositrice, arrestata per la seconda volta nell’aprile di quest’anno. La detenzione è stata illegale, visto che era stata invitata a una riunione con la motivazione ufficiale di mediare la liberazione di altri giovani che erano stati arrestati in occasione della commemorazione del secondo anniversario della Ribellione di aprile. Quando si è presentata è stata trasportata a Managua e arrestata. Nel primo trimestre del 2020, l'Associazione Nicaraguense delle persone Trans (ANIT) ha registrato 19 casi di violenza a donne trans, identificando tra i perpetratori gli agenti di sicurezza.
L’Honduras è stato il paese con il numero più alto di crimini contro le persone della comunità LGBTI. L’osservatorio Nazionale della Violenza, nel report speciale sulla diversità sessuale n. 30, registra tra il 2011 e il 2014 un totale di 119 omicidi contro i membri di questa comunità, 52.9% persone gay, 32.8% trans e 12.6% lesbiche. Il tasso più alto di omicidi tra le donne trans di tutto l’emisfero continua ad essere in Honduras: 9,68 assassinati per ogni milione di abitanti.
Si tratta di dati incredibili, se si pensa che la prospettiva della sicurezza dei cittadini nella regione dovrebbe essere completa e incentrata sui diritti umani. Le misure dovrebbero essere adottate in modo coordinato a livello regionale. Le corti costituzionali e i parlamenti, nell'ambito delle loro competenze, devono promuovere il riconoscimento delle persone LGBTI attraverso una legislazione che li protegga dai crimini d'odio; mentre gli organi esecutivi devono lavorare alla promozione delle politiche pubbliche volte a ridurre la stigmatizzazione e a favorire l'applicazione corretta della legge. Devono essere prese in considerazione le raccomandazioni riguardanti la popolazione LGBTI in materia di reinserimento sociale, discriminazione, salute globale, istruzione, occupabilità e protezione socio-economica davanti agli effetti della crisi generata dal Covid_19. La partecipazione dei cittadini alle politiche di sicurezza e a quelle rivolte alla popolazione vulnerabile è essenziale. Gli Stati dovrebbero creare un meccanismo per la partecipazione civica della popolazione e in particolare di coloro che sono stati colpiti positivamente o negativamente da tali politiche.