Il Futuro dell’Agricoltura merita di meglio della Syngenta
31 marzo 2017 - Pubblichiamo e diffondiamo un comunicato stampa di FIAN Belgio.
Più di cinquanta organizzazioni belghe, europee e internazionali stanno portando avanti un’azione quest’oggi [28 marzo, ndr] per denunciare il 10° Forum per il Futuro dell’Agricoltura (Forum for the Future of Agriculture), un importante evento di lobby, organizzato da Syngenta, il maggior produttore mondiale di pesticidi, e dall’Organizzazione dei Proprietari Terrieri Europei (European Landowners’ Organisation), il più grande gruppo europeo di lobby.
Questa coalizione di sindacati contadini, organizzazioni della società civile e cittadini, si oppone alle false soluzioni sponsorizzate dalle multinazionali dell’agri-business. L’agricoltura si può dire sostenibile solamente iniziando dalla denuncia della distruzione del suolo, della natura e dei contadini, dal momento che il successo economico degli ultimi decenni degli organizzatori del Forum, è stato costruito su questa distruzione.
Durante il Forum, i gruppi di lobby delle imprese e del business che partecipano, presenteranno soluzioni false alle sfide ambientali e di produzione di cibo che ci si presentano. Loro infatti portano avanti un modello di agricoltura che dipende fortemente dai pesticidi e i combustibili fossili, e che è meccanizzato e standardizzato dal modello industriale. Oltre agli impatti catastrofici sulla biodiversità, la salute umana, il suolo e la potenziale produzione alimentare futura, questi metodi agro-industriali sono promossi dalle lobby e dalle corporazioni di multinazionali che aumentano la dipendenza e i debiti dei contadini e accelerano il loro processo di scomparsa.
Un recente documento redatto dalla FAO, conferma le stesse conclusioni, ed evidenzia il problema dell’approccio delle industrie agro-chimiche, come Syngenta. Ha inoltre svelato il mito, sostenuto dagli organizzatori del Forum, che i pesticidi sarebbero essenziali per assicurare la sicurezza alimentare ad una popolazione in continua crescita.
In accordo con gli esperti delle Nazioni Unite, l’agroecologia, al contrario, è una soluzione che può bilanciare le sfide odierne tra ambiente e produzione alimentare, senza mettere a rischio l’ambiente e la salute umana. La FAO elogia l’agroecologia come un modello che sostituisce “i benefici della chimica con processi ecologici” e promuove pratiche agricole che “stimolano le interazioni biologiche benefiche tra diverse piante e specie per dare vita ad una fertilità a lungo termine e per sostenere la salute del suolo.
Martin Pigeon di CEO ha detto: “Noi siamo solidali con i contadini e i cittadini che si sono mobilizzati oggi contro le conseguenze disastrose della morsa delle grandi agro-imprese sul processo decisionale dell’Unione Europea. I politici dell’Unione e del mondo hanno bisogno di porre maggiore serietà ed energia nell’investimento sulla transizione del settore agricolo alle pratiche agroecologiche. Questa è l’unica maniera di raggiungere la sicurezza alimentare e la sostenibilità a lungo termine.
Note dell’editore: la lista di tutti I firmatari la trovate qui.
Per maggiori informazioni: Martin Pigeon, Corporate Europe Observatory, +32 484 671 909
(traduzione dell'originale a cura di Crocevia)