Il diritto più violato al mondo: il punto di vista della società civile sul diritto al cibo
Sono 821 milioni le persone sulla Terra che soffrono di insicurezza alimentare. Una persona su nove. Nonostante sia un diritto fondamentale per la vita di ciascuno, il diritto al cibo è il diritto umano più violato al mondo. Studi e ricerche delle Nazioni Unite non lasciano dubbi: la strada che stiamo prendendo non è quella giusta, e anno dopo anno i numeri peggiorano, nonostante le promesse e gli "obiettivi". La società civile globale ha lanciato oggi un nuovo rapporto, per affrontare con dati e analisi questa contraddizione allarmante.
12 ottobre 2018 - Il diritto al cibo è un pilastro fondamntale del diritto alla vita. Ma è anche il diritto umano più violato al mondo. Oggi, centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini (821 milioni) soffrono di insicurezza alimentare.
La società civile ha presentato proprio oggi, a Roma, un rapporto a livello globale che affronta questa contraddizione allarmante attraverso dati e analisi. Il rapporto sarà presentato ufficialmente durante l'Evento Tematico Globale sulle Linee Guida per il Diritto al Cibo che si terrà nell'ambito della 45esima sessione plenaria del Comitato Mondiale per la Sicurezza Alimentare delle Nazioni Unite, la prossima settimana.
Non è la strada giusta quella che il mondo sta prendendo per raggiungere l'obiettivo Fame Zero degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) entro il 2030. Per il terzo anno di seguito, la fame nel mondo è in aumento. Secondo l'ultimo report delle Nazioni Unite sullo Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione (SOFI 2018), il numero assoluto delle persone denutrite, come quelle che soffrono di privazioni croniche, ha raggiunto gli 821 milioni nel 2017, rispetto agli 804 milioni nel 2016.
"Vogliamo che i politici capiscano le tragedie umane e le cause strutturali che ci sono dietro, e che esse sono conseguenza delle politiche fallimentari che possono e devono essere fermate. Questi fallimenti favoriscono i grandi investimenti a spese dell'impoverimento e della marginalizzazione di intere popolazioni, come i pescatori o i contadini di piccola scala" afferma Christiane Louwa (Kenya) del World Forum of Fisher People - CSM (Meccanismo della Società Civile per i rapporti con il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale - CFS).
"E' impossibile arrivare all'Obiettivo Fame Zero senza un cambiamento radicale e un impegno totalmente nuovo dei governi nei confronti delle politiche che promuovono e proteggono i nostri diritti, il diritto al cibo, i diritti delle donne, dei contadini, delle popolazion indigene, dei lavoratori, e tutti i diritti umani di chi è maggiormente a rischio o soffre per l'insicurezza alimentare e la malnutrizione" sostiene Ramona Dominicioiu (Romani) di La Via Campesina - CSM.
"Il pieno rispetto dei diritti delle donne è la precondizione per una lotta collettiva contro le cause che generano la fame". Queste le parole di Ara Sayeed, dal Pakistan (International Women's Alliance - CSM), che continua: "Ci sono ancora dei governi che si oppongono ai nostri diritti. Lo fanno ogni giorno, prolungano la violazione sistematica dei nostri diritti, e fanno aumentare tragicamente la fame nel mondo. In più, la globalizzazione, la militarizzazione, il feudalesimo e il patriarcato sono strettamente connessi all'attuale crisi alimentare. Le nostre lotte servono anche a lottare contro queste forze grottesche e superarle".
Il Rapporto della Società Civile monitora un periodo di 14 anni (2004-2018) dell'implementazione nel mondo delle Linee Guida sul Diritto al Cibo. Queste Linee Guida sono state approvate nel 2004 da tutti gli stati membri della FAO. Il rapporto mostra come esse si siano rafforzate da allora, grazie a nuovi strumenti adottati a livello internazionale e nuove interpretazioni, e sulla base di questo, il rapporto delinea un quadro normativo più ricco per l'implementazione del diritto al cibo. Il report fornisce una panoramica aggiornata dei paesi che hanno introdotto il diritto al cibo nelle proprie costituzioni, e nei quadri normativi e politici. Esso analizza, infine, l'andamento delle violazioni del diritto al cibo.
"In questo primo sforzo a livello internazionale di stimare a che punto siamo con la realizzazione del diritto al cibo, è chiaro che gli sforzi attuali non stanno funzionando. Siamo fuori rotta e c'è ancora tanto lavoro da fare per assicurare la realizzazione del diritto al cibo a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. In un momento in cui la fame e la discriminazione sono in aumento, e raggiungere l'SDG2 appare sempre più elusivo, è tempo di alzarsi e riaffermare gli impegni per i diritti umani, ed assicurarci che il raggiungimento del diritto al cibo sia al centro degli sforzi per ridurre l'insicurezza alimentare" conclude Nadia Lambek dall'Università di Toronto, membro dei team che ha redatto il rapporto.
Il nuovo rapporto della Società Civile sul Diritto al Cibo è scaricabile qui.
Qui il comunicato stampa originale del CSM.