I pastori europei a sostegno del latte sardo

Esprimiamo solidarietà alla protesta dei pastori sardi di questi giorni insieme ai Gruppi di Azione Locale (GAL) di Francia e Catalogna, e alla Comunità Montana di Salerno. Le problematiche della pastorizia sono trasversali in tutta Europa: a fronte di un sistema industriale che costringe all'indebitamento, l'Unione Europea dovrebbe proteggere i produttori e sostenere i mercati territoriali.

15 febbraio 2019 - In questi giorni, siamo a Montesquiu in Catalogna insieme ai pastori e le altre associazioni del territorio per lo scambio e la valorizzazione delle realtà che lavorano nella pastorizia e in agricoltura nella zona mediterranea europea.
In questa occasione, il Gruppo di Azione Locale (GAL) Cevennes (Francia), il GAL Ripolles Ges Bisaura (Catalogna - Spagna), la Comunità Montana Calore Salernitano, insieme a Terra Nuova, riconoscendosi nella trasversalità delle problematiche che la pastorizia affronta in tutta Europa, esprimono solidarietà ai pastori sardi per la loro protesta.
Vittime di un sistema industriale che, in assenza di mediazione pubblica, paga il latte a prezzi inferiori ai costi di produzione, sono costretti ad andare in perdita ed indebitarsi. Non può essere il solo “mercato globale”, privo di qualunque regola, a determinare il prezzo di chi produce un bene alimentare, che è, tra l'altro, espressione di un territorio come la Sardegna. Piuttosto, la situazione rende evidente che sono altri i settori che l’Unione Europea dovrebbe garantire per gli allevatori ed i pastori mediterranei, come per esempio la promozione e lo sviluppo dei mercati territoriali.
I pastori infatti si confrontano con territori difficili, soggetti a condizioni climatiche delicate, presidiando gli ecosistemi in luoghi altrimenti destinati allo spopolamento e all’abbandono.