I Diritti dei contadini approvati dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite!

Nonostante l'astensione o la contrapposizione di alcuni paesi europei (tra cui l'Italia), l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato ieri la Dichiarazione sui Diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle aree rurali, frutto di una lunga battaglia portata avanti in primis da La Via Campesina e molte altre realtà della società civile. Un momento epocale e un punto di svolta importantissimo per la protezione dei diritti delle popolazioni rurali, per migliorare le loro condizioni di vita e lavoro, rafforzarne la sovranità alimentare, la lotta al cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità.

20 novembre 2018 - Ieri è stata una giornata epocale per i contadini e le contadine di tutto il mondo. Con 119 voti a favore, 7 contrari e 49 astenuti, il Comitato III dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riuntio a New York, ha approvato la Dichiarazione sui Diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle aree rurali (qui la risoluzione ufficiale dell'ONU). Una vittoria  che arriva dopo anni di battaglie da parte di diverse realtà della società civile, in primis La Via Campesina, FIAN e molti altri.

La Dichiarazione ha lo scopo di proteggere i diritti di tutte le popolazioni rurali, inclusi i contadini, i pescatori, i nomadi, i braccianti e i popoli indigeni, e di migliorarne le condizioni di vita, rafforzarne la sovranità alimentare, la lotta contro il cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità.
L'approvazione da parte dell'Assemblea Generale costituisce un importante contributo agli sforzi della comunità internazionale di promuovere l'agricoltura familiare e contadina.

Gran parte dei voti a favore sono arrivati dall'Africa, dall'Asia e dall'America Latina. La delegazione USA ha totalmente rigettato la Dichiarazione, mentre l'Europa si è presentata divisa.

"Nel Terzo Comitato, dove tutti i paesi dell'ONU partecipano, abbiamo assistito ad una grande diversità di posizione nell'Europa Orientale e Occidentale. Siamo estremamente grati a tutti coloro che ci hanno sostenuto. I loro voti hanno messo i valori umani nei diritti umani, dando speranza a milioni di contadini e contadine, in tutto il continente [europeo, ndr]. A coloro che si sono astenuti o hanno votato contro, vorremmo dire che i contadini e gli agricoltori di piccola scala nei vostri paesi non possono essere lasciati indietro", ha affermato Ramona Dominicioiu, del Coordinamento Europeo de La Via Campesina.

In un comunicato stampa apparso questa mattina, l'Associazione Rurale Italiana (membro di LVC), ha commentato, sull'astensione dell'Italia: "L’Italia – come sempre più spesso ormai – brilla per la sua totale incapacità di avere una posizione propria sulle questioni agricole nascondendosi dietro la posizione dell’UE, malgrado lo sforzo fatto da noi, da altre associazioni contadine e organizzazioni della società civile nei confronti delle più alte istanze del nostro Paese per ottenere un voto positivo. Confidiamo e siamo pronti ad agevolare un atteggiamento più costruttivo e attento delle nostre istituzioni che prenda atto, finalmente, dell’importanza di questa dichiarazione di diritti collettivi che può e deve accompagnare le scelte del nostro Paese in materia di Politiche Agricole, leggi per il riconoscimento dell’agricoltura contadina e i diritti di braccianti autoctoni e migranti."