Garantire i diritti umani nelle attività delle imprese transnazionali: ecco l'appello

22 maggio 2017 - La "Treaty Alliance", un'allenaza di reti, gruppi ed altre realtà da tutto il mondo impegnate nel supportare lo sviluppo di uno strumento internazionale vincolante nei confronti degli abusi sui diritti umani da parte delle imprese transnazionali ed altre imprese commerciali, ha lanciato un appello agli Stati membri dell’ONU affinché partecipino attivamente ai prossimi negoziati. Terra Nuova è tra i firmatari dell'appello, che vi proponiamo qui sotto in italiano. Qui l'appello originale e come firmarlo.


Accogliamo con favore il successo delle due precedenti sessioni (nel 2015 e 2016) del gruppo di lavoro intergovernativo a composizione aperta delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali ed altre imprese commerciali in materia di rispetto dei diritti umani, durante le quali sono stati discussi la natura, il campo di applicazione e gli elementi che potrebbero essere inclusi in uno “strumento internazionale giuridicamente vincolante per regolamentare, attraverso il diritto internazionale in materia di diritti umani, le attività delle società transnazionali e di altre imprese commerciali”. Il gruppo di lavoro intergovernativo terrà la sua prossima sessione dal 23 al 27 ottobre 2017 per cominciare a negoziare il contenuto ed il campo di applicazione del nuovo strumento.

A livello globale, le imprese esercitano attività che provocano e favoriscono, tra l’altro, inquinamento e degrado ambientale, land grabbing (accaparramento di terre), uso di forza lavoro in condizioni di schiavitù, minacce in relazione all’accesso ai farmaci e al servizio sanitario pubblico, mancanza di rispetto delle norme sul lavoro, e casi di violenza contro difensori dei diritti umani ed altre persone. Riguardo a questi ed altri abusi, le imprese devono rispondere delle loro azioni.

Allo stato attuale, il quadro giuridico globale presenta diverse lacune dovute al fatto che le imprese operano a livello internazionale, mentre le leggi che regolano le loro attività sono di carattere nazionale. In questo contesto di impunità, le grandi imprese sono in grado di “catturare” le istituzioni internazionali e nazionali, influenzandone le azioni a proprio favore (corporate capture). Se da un lato gli accordi in materia di scambi commerciali e investimenti firmati dagli Stati garantiscono alle imprese ampi diritti, privilegi e opportunità di lucro, dall’altro manca una corrispondente normativa  internazionale che assicuri che le attività delle imprese siano condotte senza incorrere in abusi di diritti umani ed ambientali. L’introduzione e la regolamentazione a livello nazionale e internazionale della responsabilità delle imprese sono necessarie affinché gli Stati comincino finalmente ad adempiere ai propri obblighi di protezione dei diritti umani e dell’ambiente dalle attività dannose delle imprese transnazionali e delle altre imprese commerciali.

Siamo convinti che la ricca discussione che ha avuto luogo finora in seno al gruppo di lavoro delle

Nazioni Unite, abbia dimostrato la necessità di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante per: (1) migliorare la tutela delle persone e delle comunità soggette a violazioni dovute alle attività delle imprese transnazionali ed altre imprese commerciali e (2) fornire alle stesse accesso ad un ricorso effettivo, in particolare attraverso l’utilizzo di meccanismi giudiziari.

Nelle due precedenti sessioni del gruppo di lavoro hanno avuto luogo discussioni e dibattiti tra rappresentanti delle comunità interessate, esperti, giuristi, attivisti, parlamentari provenienti da diverse regioni e settori e i rappresentanti degli Stati membri. Ciò ha contribuito ad indentificare un terreno comune al fine di proseguire sulla strada dell’elaborazione di un trattato internazionale giuridicamente vincolante basato sull’obbligo primario degli Stati di proteggere i diritti umani, anche in ambito extraterritoriale.

La mobilitazione dei movimenti e delle organizzazioni nazionali e internazionali della società civile è aumentata considerevolmente in questi anni. Le loro attività di advocacy costante e costruttiva a livello nazionale e la loro presenza alle discussioni presso le Nazioni Unite hanno avuto un ruolo chiave nel sostenere il processo sino ad ora ed hanno dimostrato l’importanza del futuro trattato nella sfida globale per la giustizia sociale e la tutela dei diritti umani nel mondo.

Il nuovo strumento giuridicamente vincolante vuole essere un passo avanti nella promozione e tutela dei diritti umani, partendo dagli sforzi già compiuti in precedenza, e vuole istituire un quadro giuridico complementare agli strumenti di diritto internazionale dei diritti umani già esistenti. L’istituzione di un insieme obblighi e di meccanismi attuativi giuridicamente vincolanti è il successivo passo logico e necessario in un processo iniziato decenni fa. Il trattato deve stabilire la preminenza dei diritti umani sui privilegi e i diritti delle imprese contenuti nel quadro distorto e ingiusto consolidato dagli accordi internazionali in materia di scambi commerciali e investimenti. Il trattato deve altresì istituire un solido quadro internazionale sulla responsabilità giuridica delle imprese al fine di garantire l’accesso alla giustizia agli individui e alle comunità colpite, mettendo così fine all’impunità delle prime. La  cooperazione internazionale tra gli Stati deve essere rafforzata al fine di affrontare tali problemi normativi di portata globale.

Per avere successo, è necessario che la terza sessione del gruppo di lavoro intergovernativo incoraggi: (1) una negoziazione sostanziale, cooperativa e costruttiva tra gli Stati sul contenuto e il campo di applicazione del futuro trattato; (2) un approccio partecipativo che dia spazio alla diversità dei punti di vista della società civile; e (3) l'istituzione di una road map per la conclusione dei negoziati entro un breve periodo di tempo.

Infine sottolineiamo il nostro forte impegno nel processo di elaborazione del trattato ed esortiamo tutti gli Stati a concentrarsi, durante la terza sessione del gruppo di lavoro, sulla negoziazione sostanziale del contenuto del trattato. Invitiamo tutti a prestare attenzione a questo processo di cruciale  importanza e a mobilitarsi attivamente in suo sostegno a livello nazionale, regionale e internazionale.

Foto | Treaty Movement