Environmental Justice Atlas: lo strumento digitale che mancava per uno sguardo sul mondo

27 marzo 2017 - Nei primi giorni di marzo a Lima (Perù), il noto economista, ricercatore e teorico dell’ecologia politica  Joan Martínez-Alierha presentato lo strumento digitale Environmental Justice Atlas. L’attività si è realizzata nell’ambito di una conferenza presso l’Institutode EstudiosPeruanos (IEP) e in un paese, come il Perù appunto, dove la Defensoría del Pueblo (istanza para-statale di monitoraggio dell’azione pubblica per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani) ha registrato all’inizio di quest’anno ben 114 conflitti di carattere socio-ambientale, situazioni cioè dove intorno ad una risorsa naturale o paesaggistica si scontrano diversi usi ed interessi, solitamente rappresentati da un’impresa privata o un progetto pubblico che riduce l’accesso a tale bene ambientale, e dall’altra parte dalla popolazione o parte di essa che si oppone.

Una delle caratteristiche di tali conflitti è quella di essere micro-localizzati: rappresentare cioè un rilevante asse di frattura sociale e di mobilitazione, ma solo in territori molto ridotti laddove si realizza o intende realizzare l’investimento. E’ per questo che spesso mancano informazioni e manca un quadro d’insieme di tali complesse linee di frattura sociale. Ed è per questo che la visione globale che offre la piattaforma digitale Environmental Justice Atlas – realizzata da un’equipe dell’Universidad Autónoma de Barcelona - appare importante ed indispensabile sia per avere una percezione più reale ed oggettiva del pianeta, sia per tracciare l’operato di compagnie e transnazionali che operano a livello mondiale replicando modalità conflittuali di appropriazione dei beni comuni.

Nella mappa digitale che presenta l'EnvironmentalJustice Atlas, il Perù appare al quinto posto nel ranking dei paesi secondo il numero di conflitti ‘di giustizia ambientale’: 75 conflitti vengono segnalati (il paese con il maggior numero di situazioni in disputa, è l’India con 275 schede; 25 segnalati in Italia).

Secondo Joan Martínez-Alier, attraverso la mappa digitale è possibile comprendere come l’estrattivismo, la logica cioè di sfruttare intensamente le risorse naturali senza considerare i limiti sociali ed ambientali e senza considerare gli impatti e le devastazioni che lasciano tali operazioni, sia un pericolo per la vita sul pianeta Terra e sul medio periodo, proprio in conseguenza del sistema economico, quello capitalistico, che imperversa ormai ovunque.