Emergenza crescente in Perù per il fenomeno atmosferico del Niño

21 Marzo 2017 - ll Perù in queste ultime settimane è messo in ginocchio da El Niño, il fenomeno atmosferico che sta portando con sé piogge eccezionali  e inondazioni lungo le cose e nel nord del Paese, ma anche siccità intensa in zone meno limitrofe alla costa. E queste perturbazioni hanno conseguenze devastanti sull’agricoltura, l’economia, il turismo, la diffusione di malattie, e molto altro.
Si è di fronte ad un’emergenza crescente, che sembra trovi la classe politica, le strutture di protezione civile, e la stessa popolazione, impreparata. Le intense piogge hanno provocato e continuano a provocare smottamenti e frane in un territorio geologicamente fragile e reso ancor più vulnerabile da urbanizzazione crescente, opere costruite senza pianificazione, agricoltura intensiva e deforestazione (soprattutto nelle vallate interandine). Purtroppo si registrano già 75 vittime, qualche centinaio di feriti e più di centomila sfollati/evacuati, una trentina di strade interrotte e ponti crollati, secondo dati del COEN (Centro de Operaciones de Emergencia Nacional). 

Come sempre, agli effetti di un fenomeno naturale si deve aggiungere, in un’equazione non certo matematica e facilmente calcolabile, il fattore umano che può mitigare tali impatti (con costruzioni solide e sicure, con pratiche di mitigazione, con una cultura diffusa di preparazione al rischio) oppure aumentarli e espanderne le perniciose conseguenze in tutta una società.

Come spesso succede nelle situazioni di emergenza, troppa acqua piovana provoca l’interruzione o il crollo di acquedotti e quindi la mancanza di acqua potabile (anche Lima, la capitale con sette o otto milioni di abitanti, è restata senza rifornimento idrico per cinque giorni consecutivi). E gli effetti continuano a espandersi con un effetto domino: accaparramento di acqua e viveri, che costano ora 5-10 volte il costo di due settimane fa; interruzione della principale strada continentale (la Panamericana) e di molte strade verso l’interno del paese; l’indebolimento del consenso intorno al Presidente della Repubblica, visto come responsabile della lentezza nel rendersi conto della gravità della situazione. Al contempo, bisogna segnalare la reazione della popolazione, di alcune istituzioni locali, di vigili del fuoco e altri membri delle forze dell’ordine, che hanno salvato vite con gesti eroici e abnegazione, dando un segnale di unità e determinazione.

Si attendono altre settimane di intensa piovosità, e si spera in misure rapide ed efficaci di protezione civile ma anche in una ricostruzione che faccia tesoro della vulnerabilità di un territorio che il Cambiamento Climatico minaccia con l’accelerato processo di disgelo di vari ghiacciai andini, con alterazioni della stagionalità, con l’innalzamento del livello dell’oceano.

(Piero Confalonieri, dall'Ufficio di Terra Nuova a Lima)

Immagine | @Save The Children Perù