El Salvador può essere un paese per giovani: al via un nuovo progetto in America Centrale

10 gennaio 2017 - El Salvador è il più piccolo stato dell’America Centrale, molto popolato soprattutto da giovani, con un’età media di 24 anni e il 20% della popolazione tra i 15 e i 24 anni. Nonostante questo, El Salvador sembra non essere “un paese per giovani”: sono loro che principalmente migrano verso Stati Uniti, Canada ed Europa (quasi 10 persone ogni mille, di cui l’85% tra i 18 e i 35 anni), fuggendo da povertà, disoccupazione e forte insicurezza. Infatti, El Salvador possiede un tragico record, poiché è uno dei paesi non in guerra con il più alto tasso di violenza: nel 2015 ha presentato un tasso di 103 omicidi violenti ogni 100.000 abitanti. I giovani costituiscono il gruppo più colpito da questa violenza (e al contempo sono i principali responsabili della stessa): circa 70 giovani su 100.000 sono uccisi in modo violento, il tasso più alto della regione centroamericana. Le ‘pandillas’ o ‘maras’, cioè le bande giovanili fortemente strutturate e che offrono, con la loro gerarchia quasi tribale, riti di appartenenza estremamente efferati e una grande disponibilità di denaro per le estorsioni e la gestione del traffico di droga - una risposta per moltissimi giovani del Paese -, controllano interi quartieri e rappresentano un vero ‘contro-potere’ criminale rispetto allo Stato.

In questo contesto nazionale, esistono alcuni municipi rurali, come quello di San Esteban Catarina, che cercano di realizzare azioni integrali di sviluppo, coinvolgendo tutta la popolazione, ma concentrandosi in particolare sui giovani e le donne, cercando di fomentare una cultura di pace e di non violenza tra queste fasce di cittadini particolarmente a rischio. Ed è proprio in alleanza con il municipio di San Esteban Catarina che, dal 1 gennaio di quest’anno, Terra Nuova ha dato il via al progetto  “Fortalecimiento inclusivo de las capacidades para el desarrollo sostenible de San Esteban Catarina”, proprio con l’intento di far aumentare la partecipazione di queste persone nelle attività economiche del territorio, facendo emergere il loro potenziale quali attori dello sviluppo sostenibile locale. Il progetto, che durerà 3 anni, vuole inoltre rafforzare le azioni municipali stesse per la prevenzione della violenza, anche attraverso le varie linee d’azione del Piano Strategico Partecipativo definito dal municipio con la popolazione.

Proporre quindi delle alternative positive per generare reddito ed a livello socio-culturale è lo scopo principale dell’iniziativa, che al tempo stesso non vuole dimenticare che un ambito importante dell’economia locale rimane il settore agricolo. Per questo, alcune delle attività saranno centrate sulla promozione dell’agroecologia tra i piccoli produttori locali, anche grazie alla collaborazione della Asociación Nacional de Trabajadores Agropecuarios (associazione nazionale dei produttori agro zootecnici, ANTA; organizzazione di piccoli agricoltori affiliata a livello internazionale a La Vía Campesina).

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, vede come capofila del consorzio proprio il municipio locale. Una nuova esperienza di gestione per Terra Nuova, che avrà l’importante ruolo di supportare il municipio a livello tecnico ed amministrativo, accompagnandolo per tutto il periodo di esecuzione dell’azione attraverso una giovane donna italiana.

 

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