Covid_19 e LGBTI in America Latina: la testimonianza di Natasha Jiménez

Il Covid_19 colpisce tutti, è vero. Ma gli effetti sociali ed economici da esso provocato no: alcuni ne sono colpiti più di altri. Tra questi, senza dubbio, vi sono quelle fasce di popolazione che anche in tempi normali soffrono di discriminazioni ed amarginazione.

In America Latina, ad esempio, dall'inizio della pandemia la situazione della popolazione LGBTI è peggiorata di molto.

Terra Nuova ha chiesto una testimonianza a Natasha Jiménez, direttrice di Mulabi, associazione del Costa Rica attiva nella difesa dei diritti della popolazione LBGTI.

Mulabi è partner nei progetti che Terra Nuova sta realizzando in Centro America, volti al sostegno e alla protezione dei Difensori dei diritti umani (Human Rights Defenders - HRDs) che si battono proprio per la popolazione LGBTI.

Ecco la sua breve testimonianza:

E' certamente vero che il COVID19 è molto democratico e colpisce tutte/i allo stesso modo.

Diversi  esperti in materia di salute hanno però identificato alcuni gruppi che sono più vulnerabili e soggetti alla diffusione della malattia, come ad esempio le persone obese, ipertese e gli anziani.

Molti altri gruppi sono stati però esclusi da tutte le statistiche, e secondo me non verranno conteggiati nei numeri ufficiali.

Queste persone, a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, saranno dimenticate nelle cifre che gli Stati diffondono, sebbene questa pandemia le stia colpendo in modo particolarmente forte.

Sto parlando delle popolazioni LGBT, che storicamente hanno sofferto di violenze, discriminazioni ed emarginazione, alle quali ora si aggiungono gli effetti maggiori che il Coronavirus ha sulla vita di queste.

Si deve pensare, ad esempio, che tra le popolazioni più colpite dall'altra pandemia, quella dell'HIV, ci sono proprio le donne gay e transessuali . Questa situazione pregressa compromette le loro difese, rendendole un bersaglio facile per l'infezione da Covid_19 .

Dovremmo parlare anche del fatto che le donne lesbiche e bisessuali nella stragrande maggioranza dei casi sono i capi delle loro case, e hanno quindi la necessità di uscire per cercare mezzi di sussistenza. Un problema tanto più grave se si considera che questa situazione non riguarda solo la salute, ma ugualmente o in misura maggiore l'economia. Questa circostanza espone tutte le donne a un rischio ulteriore, ma in particolare quelle lesbiche e bisessuali.

Riguardo l'impatto socioeconomico della pandemia, dovremo pensare anche alle donne trans che hanno già avuto situazioni precarie e di povertà estrema. Il Coronavirus ha aggravato la loro situazione già difficile, portandogli via non solo i mezzi di sopravvivenza, ma anche le vite.

Questa pandemia ha impedito a queste povere donne di essere in grado di fare l'unico lavoro che la società ha permesso loro di fare, e sto parlando di lavoro sessuale o di quello che chiamo "sesso per sopravvivenza". Nel momento in cui non hanno più nemmeno questa opzione, non possono acquisire l'essenziale per alimentarsi, per non parlare degli articoli per l'igiene personale o del pagamento delle stanze dove vivono.

Questa è la situazione in cui si trovano molte persone, i cui volti non conosceremo nella maggior parte dei casi, perché spesso non ci interessano, perché i problemi di orientamento sessuale o identità di genere continuano a essere visti come secondari e non meritevoli della nostra attenzione.

Tanto meno  ci interessa garantire loro i diritti fondamentali a cui tutti i cittadini dovrebbero avere accesso.

Questa è la situazione in cui vivono persone gay, lesbiche, bisessuali e trans in America Latina. Situazione che però riflette anche le esperienze di altre persone LGBT in altre regioni del mondo.