COP 21: I movimenti sociali e i loro alleati chiedono una trasformazione dei sistemi alimentari

9 dicembre 2015 - Il sistema alimentare attuale è responsabile tra il 44 e il 57% del totale delle emissioni di gas serra, la maggior parte delle quali proviene dalle pratiche dell’agro-industria, e sono in particolar modo legate alle deforestazioni causate dall’espansione delle colture, ai metodi di produzione agro-industriale che dipendono dai carburanti fossili (petrolio, fertilizzanti, pesticidi, ecc.), all’allevamento industriale, al trasporto e alla conservazione delle merci, alla trasformazione e all’imballaggio degli alimenti, e ai gas serra prodotti dalle enormi quantità di rifiuti alimentari.

I produttori alimentari di piccola scala sono sempre più colpiti dagli impatti della distruzione climatica, con conseguenti violazioni dei diritti umani. Essi chiedono una trasformazione radicale dei sistemi alimentari verso modelli basati sulla sovranità alimentare e l'agro-ecologia, che fondano le proprie radici proprio sui produttori alimentari di piccola scala e sull'accesso e il controllo delle comunità sulla terra e altre risorse naturali.

I movimenti sociali denunciano le false soluzioni alla crisi climatica discusse dai governi e ampiamente dettate dal settore corporativo, quali  l’agricoltura intelligente nei confronti del clima (“climate smart agricolture”), i mercati del carbone (REDD+) e l’iniziativa Blue Carbon. Presentati come "soluzioni" alle crisi climatiche prodotte dall'uomo, esse non fanno altro che aumentare la privatizzazione e la finanziarizzazione della natura e portano ad un sempre maggiore accaparramento di risorse, espropriazioni, e violazioni dei diritti umani. Non c'è però da sorprendersi, dato che sono gli stessi attori responsabili delle distruzioni ambientali (e vogliono mantenere l'attuale sistema alimentare economico e industriale) a proporre queste false soluzioni.

La Convergenza e i suoi memebri sottolineano che non si tratta di alternative; si tratta di soluzioni reali alla crisi climatica, che non arriveranno dall'attuale modello industriale, ma che sono legate alle pratiche delle comunità locali, e vengono vissute e sviluppate da queste stesse comunità ogni giorno in tutto il mondo.

Le diverse soluzioni reali, che vengono adattate a livello locale, hanno in comune il fatto che si basano sui bisogni e i diritti dei lavoratori rurali e urbani. Essi chiedono dei cambiamenti sistemici, e un abbandono delle proposte sviluppate da e per un'élite minoritaria. Un'importante parte della risposta al cambiamento climatico è rappresentata dalla trasformazione dei nostri sistemi alimentari basati sull'agro-ecologia e la sovranità alimentare.

Come ricordato anche da Hands on the Land for Food Sovereignty, che supporta ed è alleato della Convergenza, il cibo è una questione centrale nella discussione sul clima, ed è tempo di agire per un vero cambiamento di paradigma dei nostri modi di produzione, di distribuzione e di consumo, per andare incontro alla sfida climatica. Il controllo dei popoli sulla terra, l'acqua, il pescato e i semi è una pre-condizione per una giustizia climatica e per la realizzazione dei diritti umani.

Qui è possibile firmare la Dichiarazione "Diritti all'Acqua e alla Terra, una battaglia comune", disponibile in inglese, francese e spagnolo.

Qui sotto, il comunicato è disponibile anche in Inglese, Francese e Spagnolo.

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