Contro la Carta di Milano, contro il potere delle multinazionali

30 maggio 2015 - Sotto l'occhio attento delle multinazionali, la "eredità culturale" di EXPO 2015 ignora i diritti umani, compreso il diritto ad un cibo adeguato e alla nutrizione. Proponiamo qui di seguito la versione italiana di un comunicato stampa redatto da FIAN sulla Carta di Milano. La versione originale può essere letta qui.

 

"Anche se è stata introdotta come un "documento partecipato" al fine di assicurare alle future generazioni di poter godere del diritto al cibo, la Carta di Milano rappresenta un documento auto-gratificante da parte delle multinazionali e degli stati associati, che mina i diritti umani delle persone. Mentre la Carta mostra il settore delle multinazionali come una soluzione, FIAN International afferma che esso è, invece, parte del problema.

La Carta di Milano, risultato di EXPO 2015, fortemente sponsorizzata dalle imprese multinazionali, ignora il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (ICESCR), ratificato da oltre 160 paesi che hanno obblighi nei confronti dei diritti umani, incluso regolare le attività delle imprese nazionali e transnazionali che prendono di mira il controllo degli agricoltori sulle loro terre, sui semi e sull'acqua. La carta, inoltre, distorce la natura dei diritti umani, i quali vengono descritti come mere credenze, e non come leggi.

Riguardo alla Carta di Milano, Flavio Valente, Segretario Generale di FIAN International, ha commentato: "La carta è incurante del fatto che la maggior parte delle violazioni documentate del Diritto umano ad un cibo adeguato e alla nutrizione sono direttamente o indirettamente associate agli abusi dei diritti umani da parte degli interessi delle multinazionali."

La carta offusca intenzionalmente la differenza tra il ruolo dei cittadini e della società civile, da un lato, e il settore imprenditoriale dall'altro. In modo abbastanza curioso, la Carta incoraggia entrambi i gruppi a lavorare insieme per superare alcune 'sfide' che però hanno per lo più gli interessi aziendali come forza trainante: il depredamento delle risorse naturali e umane, l'abuso dei combustibili fossili e dell'energia sporca,  sistemi alimentari insostenibili, la pesca predatoria, la deforestazione, tra gli altri.

"Le richieste della Carta sono in contrasto con le pratiche delle multinazionali che supportano quest'iniziativa, e questo non è credibile. Le questioni sono troppo serie per essere usate in modo improprio per promuovere l'immagine delle aziende e il loro potere. I popoli sovrani insistono per essere governati dai loro stati, non dalle multinazionali. I diritti umani costituiscono le fondamenta legali degli stati equi e democratici, che assicurano dignità umana per tutti, invece di servire gli interessi delle imprese" aggiunge Flavio Valente.

FIAN Internazionale sottolinea che qualsiasi attacco alla natura fondamentale dei diritti umani è anche un attacco allo stato democratico moderno e di diritto, e richiama la società civile mondiale per opporsi e alzare la propria voce contro ogni tentativo di deviare i diritti umani. 

(ufficio stampa: derey@fian.org)

Photo credit: @S4S Films (dall'articolo originale)