Burkina Faso: "Pastorizia vitale contro il global warming"

11 luglio 2016Riconoscere il ruolo chiave della pastorizia nei sistemi economici e ambientali africani, garantire lo sviluppo e il sostegno delle comunità pastorali attraverso un quadro politico ad hoc, definito dalla Commissione dell’Unione Africana e implementato grazie allo sforzo di tutti gli Stati dell’area. Questi i punti salienti del seminario “Resilience and adaptation to drought conditions and pastoralists systems in Africa” che si è svolto nei giorni scorsi a Ougadougou, in Burkina Faso.

Il workshop, che avrebbe dovuto interrogarsi principalmente sui meccanismi per la valutazione e la previsione dei rischi legati alla siccità, con azioni di monitoraggio nelle regioni a vocazione pastorale, è divenuto l’occasione per costruire una piattaforma di scambio, dialogo e cooperazione tra le organizzazioni pastorali africane e le reti che facilitano la gestione, la diffusione delle conoscenze e le buone pratiche del settore.

Il seminario, organizzato dal Dipartimento per l’Economia rurale e l'agricoltura (AUC/DREA), ha visto la partecipazione di rappresentati dell’Unione Africana, delle reti economiche regionali, delle organizzazioni di pastori e contadini, di alcuni governi nazionali e di molte organizzazioni della società civile. Un chiaro segnale per la riabilitazione e il rilancio trasversale di pratiche, figure e conoscenze di un mestiere antichissimo ed estremamente resiliente.

Djibo Bagna, presidente del Roppa (Réseau des organisations paysannes et de producteurs de l'Afrique de l'Ouest) e amico di Terra Nuova, in uno dei suoi interventi ha affermato "l’importanza della coesione e della politica allo scopo di rafforzare le capacità di resistenza dei pastori agli shock climatici attraverso lo sviluppo equilibrato delle risorse e l’accesso a tutta una serie di servizi infrastrutturali e sociali, nonché all’uso efficiente delle risorse".

Inoltre, consapevoli che il superamento delle crisi ambientali non può prescindere da uno sforzo condiviso, i partecipanti al seminario hanno inserito, tra i messaggi chiave, l'obbligatorietà di azioni volte a mitigare gli effetti del global warming, tra cui misure preventive e interventi socio-economici che possano rendere le popolazioni delle zone aride e semi aride meno vulnerabili. 

Fonte e Foto | @Au.int