Azienda avicola familiare: un successo possibile
19 gennaio 2016 - Partire. Tentare per tre anni la fortuna in Europa, in Italia prima e in Portogallo poi, quindi tornare. Oggi Papis Bakary Coly, presidente del CNCR giovani , il consiglio nazionale per il dialogo e la cooperazione rurale, alleva migliaia di polli e vende 3.4 milioni di uova ogni anno. Il bando alle importazioni deciso dal governo senegalese lo ha aiutato a portare avanti la sua azienda avicola e a fare degli ottimi profitti, con un occhio alla sovranità alimentare. Una storia che fa riflettere, e che conduce dalla parte opposta rispetto a quella sostenuta dai fautori della Nuova Alleanza.
Tornato dall’Europa, Papis Bakary Coly ha potuto beneficiare di un piccolo prestito familiare che gli ha permesso di porre le basi per la sua attività, acquistando un terreno e 30 galline. Oggi, quelle galline sono diventate 7.500 e le uova che riesce a vendere ogni anno sono oltre 3 milioni. Una crescita importante che la dice lunga sull’importanza della produzione familiare, del settore informale e del sostegno ai piccoli imprenditori locali. Non stupisce, dunque, che sia diventato un esempio per molti giovani africani e che rivesta i molteplici ruoli di segretario generale dell’associazione degli avicoltori di Dakar , responsabile della comunicazione per la federazione degli attori del settore avicolo nonché presidente de la Via Campesina per i giovani.
“Voglio essere un esempio per i ragazzi e le ragazze di questo paese – racconta Coly in un video realizzato da Bruno Demeòcq. - Superata la “follia migratoria” ho capito che dovevo tornare qui, in Senegal, e ho deciso di investire nel settore avicolo che già conoscevo. Non è stato facile ma ho creduto in me e nel lavoro che stavo facendo. Secondo le statistiche del 2005, il mio Paese produceva 4 o 5 milioni di polli. Nel 2012 questo valore è quintuplicato. Soprattutto nel settore della trasformazione delle uova ci sono ancora molte cose da fare e molte possibilità. Possiamo produrre in quantità e in qualità per il mercato senegalese e abbiamo un mercato africano aperto e che ci offre altre buone opportunità di sviluppo”.
Con lungimiranza, Papis Bakary Coly sottolinea però che per accrescere queste possibilità è necessario che i piccoli produttori creino un quadro di concertazione che sostenga e dinamizzi la filiera. Dal basso.
Guarda il video dell'intervista a Papis Bakary Coly, in francese con i sottotitoli in inglese, su facebook
Foto |Youtube