Argentina: la sparizione di Santiago Maldonado

Da oltre 30 anni, Benetton ha acquistato enormi appezzamenti di terreno in Argentina, generando una forte opposizione da parte della popolazione indigena mapuche. Durante una operazione di repressione e sgombero delle terre, il 1 agosto, un ragazzo è sparito, probabilmente arrestato, e dal quel momento non si sa più nulla di Santiago Maldonado.

1 settembre 2017 - Aumenta la preoccupazione e cresce la mobilitazione di denuncia e di richiesta di risposte ufficiali, a fronte della sparizione del giovane Santiago Maldonado, presuntamente arrestato nel corso di una protesta degli indigeni mapuche (gli originari abitanti della zona andina tra Cile ed Argentina) contro la sottrazione delle terre comunitarie da parte della impresa Benetton. Infatti da più di trent’anni Benetton ha acquistato vaste aree nella zona, ma la comunità indigena locale ha sempre negato valore all’atto di proprietà; Benetton è proprietaria di circa 900.000 ettari in Argentina, di cui un terzo nella provincia di Chubut, operando con il nome di “Compañía de Tierras Sud Argentina SA” (CTSA).

La disputa prosegue da anni sia sul piano giudiziario che con occupazioni, arresti, inchieste e polemiche che ne hanno fatto un caso di rilevanza nazionale paradigmatico della difficoltà di far riconoscere a pieno titolo il valore delle terre ancestrali dei popoli indigeni. In questi ultimi mesi il clima si era surriscaldato soprattutto nella zona intorno a Epuyén, nel sud del Paese, e concretamente nel possedimento Leleke, con l’arresto di un dirigente mapuche.    

Come informa Amnesty International, raccogliendo le voci di residenti della comunità indigena mapuche Pu Lof a Resistencia, nella provincia argentina di Chubut, il 1 agosto la gendarmeria ha realizzato una operazione di repressione e sgombero dell’occupazione delle terre. Santiago Maldonado, originario di Buenos Aires ma che era sul luogo portando solidarietà alla lotta, è stato visto scappare insieme alle altre persone presenti ma secondo alcuni testimoni potrebbe essere stato arrestato. Da quel momento non si sa più nulla di lui. Il caso è stato sollevato da più parti e portato alla Corte Interamericana dei diritti umani, che il giorno 23 agosto ha chiesto allo Stato argentino che «adotti le misure necessarie per determinare la situazione e la ubicazione del signor Santiago Maldonado» e che «informi sulle misure adottate al fine di indagare i presunti fatti».​

Comunicadores de la Argentina, una rete di giornalisti e comunicatori del Paese, ha lanciato un comunicato nel quale chiede ai giornalisti e mezzi di comunicazione internazionali aiuto affinchè diano "spazio alla sparizione forzata di Santiago Maldonado, così come è stata resa nota questa situazione dalla ‘fiscalía’ (pubblico ministero) e dagli organismi internazionali. Chiediamo che in ogni occasione, di fronte alle rappresentanze diplomatiche, ai funzionari del governo argentino che visitano i vostri Paesi come pure alle delegazioni di artisti, durante eventi sportivi o di carattere accademico, si ponga la questione del giovane detenuto-scomparso”.

​(di Piero Confalonieri)