Approvata la Dichiarazione per i Diritti dei Contadini al Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU

33 voti a favore, 3 contrari, 11 astensioni: questi i risultati della storica votazione che ha visto l'approvazione al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite della "Dichiarazione sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali". Le astensioni, purtroppo, arrivano dal fronte europeo, che, ad eccezione di Svizzera, Ucraina e Portogallo, va in contrasto con le sue dichiarazione di difesa dei diritti umani e dell'agricoltura rurale. Condividiamo il comunicato stampa del Coordinamento Europeo di Via Campesina e ci auguriamo in un appoggio concreto dell'Unione Europea quando il testo sarà presentato all'Assemblea Generale dell'ONU.

29 settembre 2018 - Un voto storico, nella giornata di ieri, ha permesso l'approvazione della "Dichiarazione sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali" al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, a Ginevra. Una dichiarazione che, per arrivare fin lì, ha visto un enorme lavoro delle organizzazioni contadine di tutto il mondo, ed in particolare de La Via Campesina, ma anche di moltissime realtà della società civile che collaborano con loro. Questo testo sarà presentato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nei prossimi mesi.
Condividiamo qui il comunicato stampa di ECVC - European Coordination Via Campesina, tradotto da ARI (Associazione Rurale Italiana, che ringraziamo).


Ginevra, 28 settembre 2018 - Con 33 voti a favore, 3 voti contrari e 11 astensioni, la "Dichiarazione dei

diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali" è stata approvata questa mattina dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e sarà presentata nell'autunno 2018 all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

Questo voto è un enorme successo per tutte le organizzazioni contadine, allevatori, pescatori artigianali, popoli indigeni e lavoratori rurali che, insieme a Via Campesina, hanno portato e difeso questa dichiarazione nei loro paesi e al Consiglio per i diritti umani.

Tre paesi nella nostra regione [Europa] si distinguono per il loro impegno a difendere i diritti delle comunità rurali vulnerabili e hanno votato a favore del testo: la Svizzera - una sostenitrice di lunga data; Ucraina - primo membro nominato del Consiglio dei diritti umani; e il Portogallo - un paese che ha fatto grandi sforzi per moderare la posizione dei paesi europei e ha cosponsorizzato la dichiarazione.

ECVC vuole esprimere gratitudine ai paesi europei che hanno difeso la dignità dei contadini e delle comunità rurali.

Nonostante questa vittoria, il Coordinamento europeo Vía Campesina (ECVC) deplora la mancanza di impegno dei paesi dell'Unione Europea a favore della dichiarazione.

"La Germania e l'Unione Europea esprimono spesso il loro sostegno per la protezione dei diritti umani, lo sviluppo del Sud e l'agricoltura familiare. Ma in questo momento cruciale di azione, si oppongono alla dichiarazione e si isolano dalla comunità internazionale. Questo non è né comprensibile né accettabile", ha dichiarato Paula Gioia, membro dell'Associazione Economia rurale tedesca (ABL) ed ECVC.

"Sono molto deluso", ha detto José Manuel Benítez, un contadino spagnolo. "Speravamo che la Spagna avrebbe seguito Portogallo, Ucraina e Svizzera. Ci aspettavamo un voto per migliaia di contadini che stanno combattendo per un reddito e un riconoscimento decenti nel nostro paese".

Ciò contrasta con il sostegno già espresso dalle principali istituzioni dell'UE per la dichiarazione.

A luglio, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione "invitando l'UE e i suoi Stati membri a sostenere la Dichiarazione sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali e  a votare a favore in tutti i livelli del processo decisionale delle Nazioni Unite".

Una petizione europea ha raccolto oltre 72.000 firme in poche settimane e molti sostenitori si sono espressi in vista del voto. Inoltre, una petizione lanciata da cittadini britannici ha ricevuto supporto da oltre 5.000 persone in 24 ore.

ECVC nota con rammarico che gli interessi difesi dall'Europa non sono allineati con le aspirazioni e bisogni dei suoi cittadini per il cibo prodotto nelle fattorie a misura d'uomo e che richiedono che i diritti dei produttori siano affermati e protetti!

Chiediamo a tutti i paesi europei di riconsiderare la loro posizione in vista dell'approvazione finale del dichiarazione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nei prossimi mesi e seguire l'esempio di Portogallo, Ucraina e Svizzera.

contatti:

• Pierre Maison - Comitato di coordinamento ECVC: +33 615 731 389 (FR)

• Ramona Duminicioiu - Comitato di coordinamento ECVC: +40 264 599 204 (RO FR EN ES)