Amazzonia, Perù: Cacao biologico per la sicurezza alimentare
30 marzo 2016 - Il cacao, con il suo aroma e il suo profumo, ha in sé qualcosa di divino. Lo sapevano gli Aztechi e i Maya e questo sentire è rimasto immutato fino ad oggi. La sua eccezionale peculiarità, poi, traspare con maggiore forza quando questo prodotto diventa il protagonista di un processo finalizzato a promuovere la sicurezza alimentare, l’accesso ai mercati locali e la partecipazione attiva delle comunità indigene amazzoniche. In un quadro di riforestazione e tutela della biodiversità.
Nel più ampio progetto di Terra Nuova in Perù “Per un sistema di certificazione biologica partecipativa in Amazzonia" infatti, da circa un anno è attivo il progetto “Filiere dell’agricoltura e dell’acquacoltura biologica per il buen vivir della popolazione indigena Shawi dell’Amazzonia peruviana” (co-finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia) per la produzione del Cacao organico grazie al sostegno dell’APP - Associazione Proiezione Peters del Friuli Venezia Giulia.
Il percorso si concluderà il prossimo mese di maggio. Per questo, una delegazione dei nostri partner friulani è recentemente apparsa nella zona di Yurimaguas, distretto di Balsapuerto, bacino del fiume Paranapura, per valutare i passi avanti compiuti dal progetto che, nonostante la brevità temporale dell’iniziativa (appena 12 mesi) non appare affatto avaro di buoni risultati.
Più nel dettaglio, la produzione dei chicchi di cacao non trasformati richiede un’attenzione a tutto tondo del biologico, che passa per le buone pratiche agro ecologiche della separazione dei rifiuti, dell’autoproduzione del compost fino all’uso di pesticidi organici, come il tè di sterco realizzato con un melange di deiezioni animali e piante aromatiche, tra cui l’ortica e il peperoncino, dall’odore estremamente pungente.
I chicchi di cacao, quindi, senza subire alcuna trasformazione, vengono essiccati e conservati in sacchi di iuta prima di essere venduti alla Cooperativa Agraria Kampu Piyawi, COOPAKP, formata da famiglie indigene che vivono lungo il fiume della provincia amazzonica, aprendo così un percorso interessante, che colloca i prodotti, di qualità e biologici, su mercati locali e nazionali.