Agrocarburanti - l'impatto delle politiche energetiche europee nell'europa centrale e orientale
Nel quadro della lotta globale al cambiamento climatico, l'Europa, attraverso la direttiva 2009/28/Ec, pone come obiettivo per la totalità dei Membri il raggiungimento di una quota in risorse rinnovabili pari al 20% dell'intero consumo energetico UE. In particolare, nel solo settore dei trasporti, gli Stati europei dovranno portare al 10% questo valore. Al centro della "sfida verde", ovviamente, la corsa agli agrocarburanti.
Intanto, però, questo crescente interesse sta determinando una pericolosa escalation nell'uso dei terreni agricoli ai fini della produzione del biofuel.
L'impatto di questo processo è già stato documentato da EuropAfrica nel recente rapporto (Bio)Fuelling Injustice? in cui si è mostrato quanto le politiche energetiche europee siano causa, spesso indiretta, del fenomeno del land grabbing a detrimento dei piccolli produttori e della sicurezza alimentare in Africa.
Oggi, un nuovo studio (in allegato) - condotto per conto di Terra Nuova nell'ambito di EuropAfrica da Sylvain Aubry e da Benjamin J. Bronsteinadds - rivela quanto queste politiche possano essere impattanti all'interno degli stessi confini dell'Unione, in termini ambientali e sociali.
Sebbene il quadro socio-politico nei paesi dell'Europa centrale e orientale sia sostanzialmente differente da quello africano, molti degli effetti analizzati nell'ambito di questo studio risultano, per molti versi, pericolosamente sovrapponibili a quanto già analizzato in (Bio)fueling injustice? imponendo un generale ripensamento delle politiche europee nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici.