Abitare la Terra, (far) rivivere i territori

La Scuola della Terra in Sardegna, insieme a Terra Nuova, ha concluso pochi giorni una due giorni di incontri, laboratori, confronti, proiezioni e degustazioni sull'abitare la Terra e sulla sostenibilità dei territori. Realtà territoriali di vario genere si sono ritrovate per ragionare insieme di "buone pratiche" per superare le fratture ecologiche, sociali e territoriali tra gli essere umani e i luoghi che li ospitano.

18 ottobre 2018 - Produttori, consumatori, mondo accademico, ONG, istituzioni, insieme agli studenti dell'Università di Cagliari, si sono riuniti in Sardegna il 7 e 8 ottobre per ragionare su una nuova ottica dell’Abitare la Terra, che preveda l’utilizzo di “buone pratiche” che permettano il superamento delle fratture ecologiche, sociali e territoriali tra gli esseri umani e i territori che li ospitano.

Quest'anno la Scuola della Terra in Sardegna, insieme a Terra Nuova, ha organizzato l'evento “Abitare la Terra, (far) rivivere i territori. Quali interpretazioni nell’ambito del nuovo quadro internazionale per lo sviluppo sostenibile?” che ha visto una bella partecipazione delle realtà coinvolte e delle persone interessate, grazie anche alla collaborazione di una serie di attori del territorio impegnati negli ambiti della sostenibilità, dell'agroecologia e della salvaguardia dei territori.

La giornata di domenica 7 ottobre ha avuto luogo a Selegas, piccola località situata a circa 40 km da Cagliari, nell'entroterra. Nel Centro Culturale Sa Domu de Sa Contissa si è svolto un laboratorio di idee, uno scambio vivace di punti di vista e proposte su ipotesi di nuove territorialità verso una riconversione ecologica dell’economia e della società. Partendo da un discorso più generale relativo ai limiti socio-ecologici del modello di sviluppo dominante, si sono poi analizzate le peculiarità dei territori sardi, con particolare riferimento all'ambito subregionale ospitante, la Trexenta. Al termine del laboratorio, sono stati proiettati alcuni film in concorso al Sandalia Sustainability Film Festival.

E' stata l'Università di Cagliari ad ospitare i partecipanti per il secondo momento di dialogo, quello dell'8 ottobre, che ha visto numerosi interventi, svolti da accademici specializzati in pianificazione e progettazione territoriale e ambientali, esperti di cooperazione internazionale e di negoziati internazionali per il diritto al cibo, amministratori pubblici di livello regionale (l'Assessore agli EE.LL., Finanze e Urbanistica) e sovraregionale (il Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali della regione Sardegna), organizzazioni di categoria degli imprenditori agricoli di piccola e media scala e portavoce di realtà associative per la sovranità alimentare, l'agroecologia e l'agricoltura contadina. Al convegno del mattino è seguito un laboratorio tra studenti universitari e cittadinanza attiva su “Transizione territoriale, ecologia e prospettive educative”. Il laboratorio è stato organizzato in collaborazione con l’ONG OSVIC.

“Abitare la Terra, (far) rivivere i territori” ha rappresentato solo una delle tante attività e iniziative del progetto “Narrazioni positive della cooperazione: cittadini, società civile e decisori politici si attivano sui territori per costruire un nuovo dibattito pubblico sullo sviluppo sostenibile”. Il progetto, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale secondo le nuove linee di strategia di educazione alla cittadinanza globale italiana (ECG), rientra in un sistema mirato a creare una nuova narrativa sullo sviluppo sostenibile a partire dai territori.