L'industria somala del bestiame a un crocevia

La pastorizia ha rappresentato per secoli la possibilità di far fronte alla povertà anche nelle aree più aride del pianeta dando slancio alla biodiversità animale, vegetale e alla diversificazione delle produzioni. Tanto da essere oggetto di culto e rappresentazione fin dai tempi più antichi. E’ il caso, ad esempio, delle pitture rupestri di Laas Gaal, in Somaliland, disegnate da persone vissute quasi 11.000 anni fa. Qui, le figure di uomini e donne in adorazione di imponenti mucche sono l’espressione più perfetta di un rapporto simbiotico tra essrei umani e animali. Non stupisce, quindi, che in quest’area ancora oggi quasi l’80% della popolazione sia impegnata in attività connesse alla cura del bestiame.  

Terra Nuova, ritenendo che il pastoralismo ricopra ancora oggi un ruolo cruciale nell’economia e nella lotta alla fame, specie se coniugato al rispetto per l’ambiente e per gli animali, ha prodotto un documentario dal titolo "L'industria somala del bestiame a un crocevia: gli esportatori tradizionali incontrano gli importatori contemporanei".

Il video mostra la catena del commercio del bestiame, in Somaliland, spiegando in che modo i pastori tradizionali devono adattarsi agli standard legalmente riconosciuti su scala internazionale se vogliono avere accesso ai mercati. 

Per maggiori informazioni sul lavoro di Terra Nuova nell'ambito dell'allevamento e del bestiame in Africa Orientale, è possibile consultare il progetto "Rafforzare i servizi di salute animale in Somalia" e conoscere la Scuola Tecnica Veterinaria di IGAD a Sheikh (ISTVS) e il Reference Centre (ISTVS-RC).