Right to Food and Nutrition Watch 2016: il lancio alla FAO

Anche se nutrono il mondo e provvedono a creare resilienza contro i disastri naturali, i sistemi contadini di gestione delle sementi devono far fronte a numerose minacce legate alle multinazionali che si appropriano della natura, ed all’accelerata distruzione della biodiversità agricola. Questa fonte di vita viene sempre più privatizzata, monopolizzata e controllata dal commercio dei semi e dell’agro-chimica attraverso la sua brevettazione e mercificazione. Nel frattempo, i diritti dei contadini e delle comunità indigene, che hanno sviluppato e salvaguardato i semi per millenni, a salvare, utilizzare, scambiare e vendere sementi, vengono eclissati da un’agenda corporativa che dà priorità ai profitti invece che ai diritti umani e alla sostenibilità della natura.

Come nelle edizioni precedenti, la rinomata pubblicazione del Right to Food and Nutrition Watch sarà lanciata il 13 ottobre alla FAO, a Roma, e si discuterà di come l’appropriazione delle sementi e di altre risorse naturali (terra, acqua, foreste) da parte delle multinazionali stia influenzando il modo in cui il cibo che mangiamo viene prodotto.

Per anni, la biodiversità ed i semi sono stati il cuore delle lotte dei movimenti sociali. Tuttavia, e nonostante diverse interrelazioni, gli sforzi verso la realizzazione del diritto umano ad un cibo e ad una nutrizione adeguati non hanno prestato la giusta attenzione a queste questioni. “Tenere i semi delle mani delle persone” vuole proprio esplorare i modi per chiudere questo “gap” e promuovere un programma forte per portare avanti queste lotte interconnesse.

Olivier De Schutter, già Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il diritto al cibo (2008-2014) e membro del comitato dell’ONU per i diritti economici, sociali e culturali, ha così commentato l’edizione di quest’anno dell’Osservatorio: “In tutte le regioni del mondo, le comunità stanno cercando di evitare il sistema alimentare dominante, e le impressionanti disuguaglianze e concentrazione di potere che lo caratterizzano. La lotta per i semi e la biodiversità illustra questo fenomeno, forse meglio di qualsiasi altra parte del sistema alimentare. La diversità sociale appare come uno strumento essenziale per preservare ed incrementare l’agrobiodiversità, e la sovranità alimentare come condizione per una piena realizzazione del diritto al cibo. L’Osservatorio 2016 è quindi un invito ad entrare in azione: per trovare alternative e per sfidare la narrative dominante su cosa sia il progresso e su come misurarlo”.

Un altro elemento di analisi riguarderà anche il ruolo centrale delle donne come custodi dei semi e della biodiversità. Esse sono le esperte non riconosciute e non viste su queste tematiche e devono essere coinvolte nei processi decisionali. Ma non ha senso per le donne diventare partner paritarie in un sistema non funzionante. Come ribadito dal Watch, quello che deve essere cambiato è l’attuale sistema di valore che direziona il cibo e i semi verso il profitto piuttosto che, intesi come diritti e non come beni scambiabili liberamente sui mercati finanziari, verso i produttori e le loro famiglie.

 

COSA

Lancio dell’Osservatorio della Società Civile sul Diritto al Cibo e alla Nutrizione 2016, “Tenere i semi nelle mani della gente”

La celebre pubblicazione, che riassume i punti di vista espressi in tutto il mondo delle organizzazioni della società civile, dai movimenti sociali e dalle Università, spiega come le imprese cerchino di privatizzare, monopolizzare e controllare i semi, brevettando e scambiando sui mercati finanziari questa primaria sorgente di vita, a spese del riconoscimento dei diritti umani e del mantenimento della biodiversità.
Pubblicato per la prima volta nel 2008, l’Osservatorio del Diritto al Cibo e alla Nutrizione è una pubblicazione annuale che monitora politiche, processi e tematiche legati al diritto umano ad un cibo ed una nutrizione adeguati a livello locale, nazionale, regionale e globale. In questo modo, il Watch garantisce visibilità alle lotte popolari e agli sforzi sul terreno. Il suo scopo, come strumento di monitoraggio, è quello di contribuire a rafforzare le responsabilità e a favorire l’applicazione del diritto al cibo e alla nutrizione per tutti.

CHI

L’Osservatorio è il prodotto di uno sforzo cooperativo del Right to Food and Nutrition Watch Consortium, che comprende attualmente 24 organizzazioni della società civile e movimenti sociali da tutto il mondo.
L’Osservatorio è il lo strumento di monitoraggio più noto della Rete Globale per il Diritto al Cibo e alla Nutrizione (GNRtFN), un’iniziativa di interesse pubblico portata avanti dalle organizzazioni della società civile e i movimenti sociali (contadini, pescatori, pastori, popoli senza terra, consumatori, persone che vivono in città e in stato di povertà, lavoratori agricoli e del cibo, donne, giovani, e popoli indigeni) che riconoscono la necessità di agire insieme per la realizzazione del diritto al cibo ed alla nutrizione.

QUANDO

13 Ottobre 2016, 12.00-13.30

DOVE

Sede della FAO, a Roma, Room Sheikh Zayed Centre 

PERCHE’

I sistemi contadini di gestione delle sementi affrontano diverse minacce legate alla appropriazione della natura da parte delle multinazionali e all’accelerata distruzione della biodiversità.

Il 70% del cibo che viene consumato in tutto il mondo è prodotto da agricoltori di piccola scala. Contadini e comunità indigene, che producono gran parte di questo cibo, hanno sviluppato e conservato semi per millenni – dal Guatemala al Senegal, fino al Nepal. Tuttavia, a causa di ostacoli legali ed un aumento della criminalizzazione, le sementi sono sotto minaccia. La distruzione della biodiversità Agricola sta inoltre aumentando ad un ritmo allarmante: alla fine del ventesimo secolo, tre quarti del cibo nel mondo erano generate da solo 12 piante e 5 specie animali. L’attuale sistema di valore, che favorisce che direziona il cibo e i semi verso il profitto piuttosto che verso i produttori e le loro famiglie, sta erodendo la nostra sovranità alimentare.

Il Right to Food and Nutrition Watch intende 1) scoprire i molteplici collegamenti e interconnessioni tra le sementi e la biodiversità agricola e la realizzazione del diritto al cibo ed alla nutrizione, e 2) esporre gli attuali schemi legati ai semi e all’industria agrochimica, ed elencare una serie di raccomandazioni per gli Stati al fine di garantire la realizzazione del diritto umani al cibo ed alla nutrizione e prevenire l’abuso e l’impunità d’impresa.

Per ufficio stampa ed accesso al lancio (entro il 6 ottobre) contattare: delrey@fian.org