40 ragazze morte in un incendio in Guatemala: la protesta, la denuncia e la proposta
16 marzo 2017 - Era proprio la Giornata Internazionale delle Donne, l'8 marzo. Nessuna festa per le ragazze che vivevano nella "Casa Sicura Virgen de la Asunción", in Guatemala, una struttura di accoglienza statale per adolescenti maltrattati, tossicodipendenti o con reati per crimini minori che si trova a San José Pinula, 25 chilometri a sud-est della capitale Città del Guatemala. Proprio quel giorno, alcune delle ragazze ospitate nella casa hanno dato fuoco per protesta ad alcuni materassi. Ma la protesta è finita in tragedia: 40 ragazze sono morte e molte sono rimaste gravemente ferite. "Lacerazioni che si sommeranno, se sopravviveranno, alle cicatrici multiple di una vita di separazione familiare, abbandono sociale e politico, e istituzionalizzazione" afferma la Red Latinoamericana de Acogimiento Familiar (RELAF) in un comunicato stampa.
Alla radice di tutto, una situazione di degrado e violenza all'interno della Casa: la protesta delle ragazze era una denuncia contro quello che stava succedendo, contro quello che la normativa vigente in materia di protezione integrale dei bambini, delle bambini e degli/delle adolescenti non è stata in grado di evitare. "Quello che è successo non può essere considerato dall'opinione pubblica come un incidente", continua il RELAF. "Questo è la conseguenza logica di una politica carente di diritti in un società distante e indifferente".
Proprio il giorno prima dell'incendio, circa 50 ragazze erano fuggite dalla struttura, ma la polizia le aveva catturate e riportate indietro, rinchiudendole in uno dei locali. E proprio lì è stato appicato l'incendio, nel tentativo di protestare e di fuggire nuovamente da quel luogo tutt'altro che sicuro, e sovraffollato, dove vivevano oltre 700 ragazze e ragazzi al posto dei 500 massimi per la quale la Casa era predisposta. Dalle testimonianze degli ospiti, le violenze all'interno dell'edificio erano frequenti. "In America Latina il Guatemala ha la più alta percentuale di bambini denutriti e il problema delle gang criminali, la più famosa delle quali è la Mara Salvatrucha, rende il paese molto pericoloso per i ragazzi; più in generale il Guatemala è considerato uno dei paesi più pericolosi al mondo e con i più alti tassi di impunità per il reato di omicidio" riporta Il Post in un recente articolo sui fatti accaduti.
Il RELAF da parte sua denuncia a gran voce questa situazione ormai stagnante, e continua ad offrire il proprio supporto per riorganizzare il sistema di protezione dei minori e il proprio impegno per lavorare insieme al Governo ed alle istituzioni ed organizzazioni preposte, per "creare le condizioni generali e i meccanismi concreti adeguati per la transizione di bambini, bambine e adolescenti verso altre forme di assistenza più umane, calorose, rispettose e affettive, e riparatorie delle atrocità che hanno già vissuto".