Gurwinder viene dal Punjab, da anni lavora come bracciante delle serre dell’Agro Pontino. Da quando è arrivato in Italia, vive insieme al resto della comunità sikh in provincia di Latina. Anche Hardeep è indiana, ma parla con accento romano, e si impegna come mediatrice culturale.
Lei, nata e cresciuta in Italia, cerca il riscatto dai ricordi di una famiglia emigrata in un’altra epoca, lui è costretto, contro le norme del suo stesso credo, ad assumere metanfetamine e sostanze dopanti per reggere i pesanti ritmi di lavoro e mandare i soldi in India.
La storia di Gurwinder è rappresentativa di un vasto universo di sfruttamento: un esercito silenzioso di uomini piegati nei campi a lavorare, senza pause, attraversa oggi l’Italia intera. Raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno filate sotto il sole; chiamano padrone il datore di lavoro, subiscono vessazioni e violenze di ogni tipo. Quattro euro l’ora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse, incidenti sul lavoro mai denunciati e “allontanamenti” facili per chi tenta di reagire.
The Harvest racconta tutto questo: la vita delle comunità Sikh stanziate stabilmente nella zona dell’Agro Pontino e il loro rapporto con il mondo del lavoro. I membri di queste comunità vengono principalmente impiegati come braccianti nell’agricoltura della zona. Gli episodi di sfruttamento (caporalato, cottimo, basso salario, violenza fisica e verbale) sono stati rilevati in numerosi casi, quasi sempre da associazioni che operano sul territorio locale. A fianco di questi fenomeni è inoltre cresciuto in maniera esponenziale l’uso di sostanze dopanti per sostenere i faticosi ritmi del lavoro nei campi. Sostanze che, nello specifico, si compongono di metanfetamine, oppiacei e antispastici.
La questione dello sfruttamento del lavoro agricolo e in particolare della manodopera migrante diventa centrale ogni qualvolta si avvicina la stagione estiva, ricevendo attenzione dai media e portando alla ribalta questioni cruciali come quella del caporalato. Ciò nonostante questa attenzione è ciclica e il fenomeno passa in secondo piano con l’arrivo dell’autunno.
The Harvest affronta la questione attraverso una lente innovativa che coniuga lo stile del documentario con quello del musical, utilizzato come espediente narrativo per raccontare la fatica del lavoro nei campi e l’utilizzo di sostanze. Attraverso una ricerca musicale e cinematografica il film vuole far emergere una determinata condizione che sarebbe altrimenti difficile da portare all’attenzione del pubblico senza toni retorici o didascalici. Trovare una forma artistica innovativa per narrare una realtà brutale, ma che tende a nascondersi nelle pieghe della quotidianità, è il nodo stilistico che il film affronta.
Terra Nuova, in collaborazione con la cooperativa sociale Oltremare, organizza un doppio appuntamento in Emilia per la proiezione del film:
- il 16 maggio, a Valsamoggia (BO), insieme all'associazione Solidarietà Impegno ed alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio e nell'ambito di Aut/Aut - festival contro le mafie, inizierà alle 20.30 l'incontro con Marco Omizzolo (InMigrazione - Tempi Moderni), che è anche uno dei protagonisti del film, e il regista Andrea Paco Mariani. A seguire, ci sarà la proiezione di The Harvest. L'appuntamento è nel cortile della Rocca dei Bentivoglio (via Contessa Matile, 10 - Bazzano). L'ingresso è ad offerta libera.
Maggiori info >>> qui . - il 18 maggio, a Modena, saremo ospitati dal Centro Culturale F. L. Ferrari (Palazzo Europa, via Emilia Ovest, 101), per un incontro più approfondito: alle 18, ci sarà un dialogo con Paola De Meo (Terra Nuova), Marco Omizzolo e Andrea Paco Mariani, sul tema "Autoritarismi e Migrazioni"; seguirà un aperitivo a cura del catering della coop. Oltremare, ed infine alle 20.30 ci sarà la proiezione di The Harvest. L'ingresso è libero. Maggiori info >>> qui.